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I limiti non esistono

  22 Luglio 2021

115 metri in 3’04’’, record mondiale.

A 48anni, un’età in cui la maggior parte di noi si sente comodo di ciò che ha creato, Mariafelice Carraturo pinneggia felice giù negli abissi

I limiti sono spesso soltanto delle illusioni, diceva Michael Jordan. Tante volte ognuno di noi si è posto dei paletti immaginari nella sua vita, che sia per paura dell’ignoto o della competizione, oppure per non doversi porre alcune difficilissimi scelte, morali o affettive, che possono provocare tarli anche nella mente più allenata e più elastica di questo mondo. Altre volte invece, riuscendo a scavalcare questi limiti, queste illusioni costruite in maniera artefatta da noi stessi, vengono a galla lati nuovi della nostra persona, che permettono di scoprire delle persone diverse rispetto a quelle che credevamo di essere. In questo preciso caso di cui vi parliamo però queste nuove sfaccettature si scoprono andando a fondo: così è andata infatti per Mariafelicia Carraturo.

Un nome che per la maggior parte di chi legge non dirà molto, ma che invece rappresenta un esempio da seguire, nel mondo sportivo e in tanti altri aspetti. Perché Mariafelicia era inizialmente una donna normale, protagonista di una di quelle storie che si sentono sempre più spesso in questi anni. Un matrimonio tra alti e bassi poi andato in pezzi con due figli da crescere e una passione per il nuoto, disciplina per cui aveva un discreto talento ma la morte del padre, suo fido accompagnatore, non gli ha permesso di poter vivere in piscina. L’acqua resta però un elemento fondamentale della sua vita, tanto da continuare ad allenarsi per tenersi in forma.

Fino a che, all’improvviso, la piscina in cui si allena viene chiusa per due mesi. Per una persona che praticamente ha vissuto in acqua buona parte della sua vita, passare del tempo senza compiere qualche bracciata è come togliere l’ossigeno a qualsiasi altro essere umano. Qui entra in gioco una figura maschile, il fratello Alessandro, pescatore subacqueo autodidatta. Vista la sua passione e il periodo di stop forzato di Mariafelicia, gli chiede un qualcosa di insolito: di seguire insieme un corso di apnea. Per la Carraturo non è un mondo così sconosciuto, potendo vantare già un brevetto ARA che le permette di scendere in acqua fino alla misura di trenta metri, ma nel momento in cui scende in acqua sente delle nuove sensazioni che la pervadono, sentendosi a casa: l’apnea è il suo vero habitat naturale.

È da questo momento che inizia la nuova vita di Mariafelicia Carraturo, che si innamora sempre di più delle sensazioni che le regala l’apnea. Il settore in cui si specializza è l’assetto variabile. In pratica, si scende fino ad una determinata profondità abbracciato ad un cavo per poter poi risalire in solitaria, con la forza delle proprie gambe, facendo breccia in un muro d’acqua che più vai in basso più è difficile da scalfire. Ci vuole una forza fisica, ma soprattutto una forza mentale non indifferente. La Carraturo però questa forza la ha, scalando brevemente le gerarchie della disciplina; praticamente per gioco inizia a toccare ottime misure e nel 2011, cinque anni dopo la prima volta, si ritrova ad essere convocata in Nazionale per il Mondiale. Unico particolare: ha superato i quarant’anni. E non è finita.

I miglioramenti ci sono, in maniera evidente. Dal 2015 Mariafelicia si concentra sempre di più sull’assetto variabile e nel 2015 entra nel club dei -100 metri. Le fa crescere un sentimento di rivalsa che le fa capire che può scrivere il suo nome nel libro dei record. Nel 2017 il pensiero è già proiettato verso quest’obiettivo, ma un problema durante un allenamento e una mancanza di uno sponsor la costringono a rimandare. L’attesa è di dodici mesi: il 25 agosto 2018, a quasi 48 anni, diventa la primatista del mondo in apnea in Assetto Variabile con la monopinna con -115 metri in 3’04’’. L’italiana più in là con gli anni a firmare un record del mondo, un esempio di come la vita non sia mai scritta ma che sia soggetta sempre a cambiamento. Che i limiti, che a volte ci imponiamo, sono soltanto delle illusioni.

di Alessandro Aita

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