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Con l’addio Usa la base Nato torna alla città

  08 Aprile 2021

Dopo più di 60 anni i napoletani finalmente oltrepasseranno liberamente quelle porte dove fino a poco tempo fa campeggiava lo stemma del Comando US Navy

Alla fine il cerchio si è chiuso. L’area dell’ex base Nato più grande d’Italia è ritornata alla sua vocazione d’origine, quella di spazio pubblico nelle mani della collettività. Il futuro per la vasta area militare si prospetta nel segno dei giovani, della cultura, della ricerca, del tempo libero, dello sport, dell’assistenza sociale-assistenziale e del commercio.

La svolta si è avuta con l’approvazione del Piano urbanistico attuativo e della delibera proposta dal Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica, Carmine Piscopo. «È stato il risultato di un lungo lavoro svolto in sinergia dall’Amministrazione comunale con la Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia (da novembre Fondazione Campania Welfare Asp) proprietaria del complesso, la X Municipalità e la collettività che ha preso parte, attraverso assemblee partecipate, alle fasi di redazione del progetto», precisa Carmine Piscopo.

Un iter lungo, come tutte le procedure che riguardano la trasformazione di parti della città. In particolar modo sull’area Nato in cui vigeva una sorta di extraterritorialità determinata dalla presenza del Comando US Navy fino al 2013.

«Abbiamo voluto portare avanti un principio che per noi è inviolabile, quello del “bene comune” oltre la nostra visione di città come bacino di attrezzature collettive. Non bisogna dimenticare che il quartiere industriale di Bagnoli è stato oggetto di altri processi che per molto tempo ha investito la grande area dell’ex Italsider», spiega il Vicesindaco.

L’ex Nato è un’area di grandissimo fascino e bellezza: 220mila mq ricca di storia, di valore culturale ed ambientale che dal 1954 è stata gestita dall’Alleanza Atlantica, impenetrabile, proibita e preclusa agli abitanti, viene finalmente restituita alla comunità. Una ventina di palazzine, vigneti, frutteti erano parte di una vera e propria cittadina autosufficiente, abitata da militari americani che godevano anche di scuole, supermercati, lavanderie, palestre, campi sportivi e perfino aree per lo svago serale.

«Il Piano urbanistico attuativo e di rilancio dell’area della ex Nato di Bagnoli, figlio della stagione di rielaborazione urbanistica della città avviato negli anni 90, rappresenta un passo in avanti nella definizione degli obiettivi per l’intera area occidentale-flegrea. Sono molti i ritardi che hanno caratterizzato le nostre progettualità, ma adesso è giunto il momento di accelerare per dare risposte alle tante attese», precisa Mario Coppeto, presidente della Commissione Urbanistica. Insomma quello che per più di sessant’anni è stato per Napoli un simbolo di guerra, ora si trasforma in luogo di cultura e di accoglienza sociale.

Il piazzale principale, denso di storia, sarà adibito a manifestazioni pubbliche e ed eventi cittadini. Le quattro palazzine che sorgono ai lati del grande piazzale accoglieranno le residenze per i giovani e i servizi a cui l’Università punta: infatti, l’ateneo è molto interessato alla realizzazione di una parte di “cittadella universitaria”, avendo vicino il Polo di Monte Sant’Angelo.

Poi la concessione di un’area alla Film Commision e all’Accademia delle Belle Arti che nel progetto della Regione faranno parte del Polo dell’Audiovisivo con il recupero del teatro, utilizzato dal comando come poligono di tiro.

«Occorre sviluppare in questo contesto iniziative che richiamino i valori della pace, della coesione, della socialità e della cultura. Il luogo perfetto per ospitare la “Città dei Giovani”, un contenitore multidisciplinare che sia in grado di guardare alle prossime sfide per la costruzione di una società, in linea con l’Europa, sempre più connessa, accessibile, green e soprattutto a disposizione del territorio», continua Coppeto.

In posizione strategica e di vitale importanza, l’area dell’ex Comando US Navy, si configura come fulcro per il tempo libero in sintonia con l’ex area dell’Italsider oggetto di una serie di ambiziosi piani urbanistici per la sua riconversione.

«Negli ultimi anni lo spazio è stato aperto ai cittadini per varie attività sociali, ludico ricreative e culturali. Sono numerose le produzioni cinematografiche che hanno trovato spazio nell’area e grazie all’Amatori Napoli è stato riqualificato il campo da gioco da Rugby, queste attività si sommano a tante altre prodotte per i ragazzi del territorio. Questo rappresenta solo l’inizio del piano che abbiamo contribuito a scrivere con il PUA e con la convenzione d’uso», chiarisce Diego Civitillo, presidente della X Municipalità.

Grazie a queste iniziative, prende forma, se pur lentamente, il sogno di una città modello nella città, attrattore cittadino e metropolitano proiettato verso le nuove generazioni.

di Daniela Rocca

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