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Il gran giorno di Lorenzo Giustino, il napoletano di Spagna

  05 Febbraio 2021

Il nostro portacolori ha vinto sulla terra rossa del Roland Garros la partita più lunga mai disputata

Nonostante il Covid-19, il 2020 è stato un anno davvero prolifico per il tennis italiano. Negli ultimi mesi abbiamo assistito all’ascesa di Jannik Sinner, vincitore del suo primo torneo a Sofia e ad oggi numero 37 del mondo a soli 19 anni d’età, ma le racchette nostrane stanno davvero vivendo un momento magico. Il romano Matteo Berrettini, nonostante gli ultimi dodici mesi siano stati condizionati da una continua ricerca della forma, ha chiuso il suo anno al numero 10 delle classifiche, mentre Fabio Fognini, numero 17, ha in mente di riscattarsi dopo essere stato martoriato da problemi alle caviglie. Ma oltre loro c’è un intero movimento in crescita, con otto azzurri nella top 100 mondiale e tanti altri tennisti con le capacità di poter dar fastidio a ogni genere di avversario. Tra di loro è tornato a splendere anche un rappresentante della regione Campania, un nome che si è preso la ribalta su uno dei palcoscenici più importanti del tennis mondiale, il Roland Garros: il 29enne Lorenzo Giustino.

Una vita in viaggio, quella del ragazzo napoletano. La passione per il tennis è nata in Spagna, dove si trasferì a sette anni a causa della famiglia che voleva offrire nuove possibilità ai propri figli; la federazione iberica ha provato per lungo tempo a naturalizzarlo, ma Giustino si è sempre sentito appartenente al Bel Paese. Per anni ha combattuto nei Challenger, ma nel 2020 è riuscito finalmente a debuttare nei tornei del Grande Slam. Apparizione fugace all’Australian Open, battuto dal colosso Milos Raonic, ma il meglio doveva ancora arrivare. Esattamente in Francia, a fine settembre, sul campo 14 del Roland Garros. Per Lorenzo era già un successo calcare la terra rossa di Parigi dopo una vita fatta di tornei minori, ma non si è accontentato di disputare la sua quinta partita nel circuito ATP, ma di vincerla in modo che se lo possano ricordare tutti.

Sul campo 14 Lorenzo Giustino ha lottato strenuamente contro il giovane Corentin Moutet, avendo la meglio in uno strenuo braccio di ferro. Ci sono volute sei ore e cinque minuti per far sì che il nostro portacolori avesse la meglio al quinto set con il punteggio di 18-16: un tempo record, che lo inserisce al secondo posto nella classifica delle partite più lunghe del torneo parigino e al primo delle partite giocate da un tennista italiano, superando le cinque ore e undici minuti di Omar Camporese che perse contro Boris Becker agli Australian Open 1991. Erano sei anni che il tennis campano non riusciva ad ottenere risultati di rilievo: l’ultimo che riuscì a passare un turno in uno slam fu Potito Starace da Cervinara alo US Open 2011, mentre dobbiamo ritornare a Diego Nargiso e agli anni ‘90 per una vittoria di un tennista nato a Napoli. Il prossimo obiettivo di Lorenzo? La top 100 e diventare sempre più abitudinario dei grandi tornei nel mondo.

di Alessandro Aita

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