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Un gioiello delle coste campane

  11 Luglio 2021

Sorge tra Napoli e Salerno l’Area Marina Protetta di Punta Campanella, unica nel suo genere per biodiversità, rilevanza storica e bellezza paesaggistica 

È quasi mattina e il sole, con un caldo abbraccio, levandosi dalla cresta dei Monti Lattari inizia ad avvolgere la natura dormiente. In lontananza si odono i gabbiani librarsi nel cielo, mentre l’odore di rugiada inebria l’atmosfera circostante. È iniziata l’alba nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella.  

Lentamente la natura apre gli occhi, mentre l’attività di vigilanza per la salvaguardia di questo luogo magico non è mai cessata. È una terra di confine, sita tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno, una vera e propria punta che prende il nome da un’antica leggenda. Si narra, infatti, che sul campanile della chiesa di Sant’Antonio Abate ci fosse una campana così melodiosa da “rallegrare persino le onde del mare”. Una campana a cui lo stesso santo era affezionato, tanto da bloccare la fuga di alcuni pirati saraceni che l’avevano rubata. La loro nave sembrava tenuta immobile da una forza sovraumana che decise di allentare la presa solo dopo che la ciurma si era disfatta del prezioso tesoro. Ancora oggi c’è chi dice di sentire i rintocchi della campana provenire da sott’acqua ogni 14 febbraio, giorno della ricorrenza del Santo Patrono di Sorrento. 

Ma la magia del luogo non è legata solo alla sua storia. Sono altri i tesori ivi nascosti. Alcuni fissano il mare da centinaia di anni, altri nuotano sott’acqua, altri camminano sulla terra ferma, altri ancora spalancano le ali nel cielo. «Ci sono tanti angoli nascosti e meravigliosi, incontri inaspettati. Una belena? Un branco di delfini saltellanti? Una tartaruga marina? Un diavolo di mare? Un’aguglia imperiale?… Uno solo di questi incontri avrebbe la forza di segnare un ricordo in eterno», racconta il Presidente Lucio Cacace. Chi più di lui saprebbe guidarci meglio tra i sentieri nella natura incontaminata? Lui, che proprio in quei luoghi è cresciuto. «Al Fiordo di Crapolla, zona B del Parco Marino, tra le insenature più suggestive della costa di Massa Lubrense,  mi recavo quasi tutti i weekend da bambino e andavo a curiosare negli antichi “monazeni” cosa stessero facendo i pescatori. Nella zona “Le Mortelle”, dove oggi sorge il nostro campo ormeggi che consente alle imbarcazioni di ormeggiare senza recare danno alla Posidonia Oceanica, ho avuto il mio primo incontro ravvicinato con i delfini», ci ha confidato.  

Ma dirigere un’area così vasta e delicata non è affatto semplice, afferma il presidente. «La prima difficoltà che ho affrontato è stato uno sbarco di migranti avvenuto in una delle zone più conosciute dell’Area Marina Protetta. Lì ho compreso che non sarebbe stata una passeggiata, ma abbiamo saputo affrontare, insieme al comune di Massa Lubrense, la situazione benissimo, con grande solidarietà, accoglienza e sicurezza. Fortunatamente posso contare su uno staff collaudato ed entusiasta, che mi sostiene in ogni iniziativa. Poter contare su un gruppo di persone serie e professionali rende tutto più semplice. Ho instaurato con loro un ottimo feeling fin dal principio e remiamo tutti nella stessa direzione». 

Ma la direzione dell’AMP di Punta Campanella non si limita solo alla salvaguardia dell’ecosistema. Essa provvede infatti anche all’educazione dei cittadini, focalizzando l’attenzione verso i giovani. «Con le scuole, per esempio, abbiamo intrapreso l’educazione ambientale in DAD. Stiamo realizzando un importante progetto con la Regione Campania, attraverso fondi FEAMP, per promuovere in tre istituti alberghieri ma non solo, il consumo di pesce eccedentario, a chilometro zero, in modo da favorire la rigenerazione degli stock ittici e tutelare specie troppo sfruttate dai consumatori e dalla pesca», spiega il presidente. 

Ma non finisce qui. «Infatti, siamo partner di un progetto di tutela proprio dei delfini che si chiama LifeDelfi. E siamo una delle quattro aree italiane di intervento scelte proprio per la presenza di queste splendidi cetacei», afferma Cacace. 

Questo e molto altro ancora è ciò che si può trovare nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Un luogo, anzi, un angolo di paradiso che tutti noi dovremmo visitare almeno una volta nella vita perché respirare quell’atmosfera fa bene all’anima. 

di Andrea Grillo 

 

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