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Luna Rossa conquista la Prada Cup

  04 Maggio 2021

Gli attacchi di Ineos UK e la classe italiana. E un pizzico di Napoli nel team della barca azzurra

Il cielo torna a far splendere la sua Luna Rossa dopo ventuno anni. Era il lontano 2000 quando l’imbarcazione ideata da Patrizio Bertelli, marito della stilista Miuccia Prada, arrivava a disputare la finale dell’America’s Cup contro New Zealand alla prima partecipazione della sua storia. Erano altri tempi, con Francesco De Angelis al timone che sorprese chiunque in Louis Vuitton Cup facendo guadagnare alla barca il soprannome di Silver Bullet, proiettile d’argento e diventando il primo timoniere non anglosassone a disputare la finale di una delle competizioni più antiche del mondo. Si è dovuto attendere fino ad oggi per poter avere di nuovo gli azzurri pronti a giocarsi il preziosissimo trofeo, e tra la Luna Rossa del passato e quella di oggi c’è un trait d’union: il suo nome è Max Sirena.

Sirena era infatti presente nel 2000, quando a 29 anni era imbarcato con il ruolo di aiuto prodiere, facendo così partire la sua carriera che lo vide vincere la trentatreesima edizione della competizione con il Team BMW Oracle Racing da responsabile della ‘vela alare’. Poi il ritorno a casa, con il ruolo di skipper di una barca che, nel corso degli anni, ha visto una certa evoluzione dettata anche dalla navigazione stessa, diventata sempre più veloce. Luna Rossa, in virtù del ritorno alla competizione dopo l’assenza del 2017, ha cercato di innovarsi per arrivare preparata nella Prada Cup, che avrebbe deciso la sfidante dei neozelandesi.

A risaltare all’occhio è stata la scelta di adottare il doppio timoniere: in tanti nelle scorse settimane avevano imposto la scelta a Francesco Bruni e James Spithill di restare situati uno sulla parte sinistra dello scafo e uno a destra.

E durante il Round Robin con Ineos Team Uk ed American Magic i risultati sembravano dare ragione ai detrattori: tanti errori, con la divisione dei compiti non ottimale ed una deficitaria comunicazione a bordo, con le tre vittorie e tre sconfitte che hanno condannato l’imbarcazione azzurra a ripartire dalle semifinali. Invece, proprio dalla sfida contro gli americani, le cose hanno cominciato a girare, rullando il team guidato da Dean Barker per 4-0 e arrivando all’ultimo atto contro gli inglesi. Una sfida aspra soprattutto al di fuori delle acque, con tante polemiche tra i due team: le tante parole hanno caricato la nostra Luna Rossa, capace di superare i propri avversari con un nettissimo 7-1 e guadagnando così la chance di conquistare l’America’s Cup contro New Zealand. A marzo sono arrivate le regate della vita per Matteo Celon, Umberto Molineris, Enrico Voltolini, Emanuele Liuzzi, Romano Battisti (argento alle Olimpiadi di Londra 2012 nel 2 di coppia di canottaggio), Gilberto Nobili, Nicholas Brezzi, e Pierluigi De Felice, orgoglio napoletano nel ruolo di grinder nel lato sinistro. Per poter scrivere una nuova pagina di storia dello sport italiano.

di Alessandro Aita

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