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Nuove opportunità di business con il Digital Export

  01 Aprile 2021

È tempo di innovare. I canali digitali diventano strategici per far ripartire l’economia e l’export. 

Ne parliamo con Renato Miraglia, Sommelier e Digital Export Manager di Ocone Vini 

 

Durante la pandemia si è registra- to un ovvio incremento nell’uso del digitale. Le aziende hanno dovuto riorganizzarsi, facendo affidamento su un nuovo modo di commercializzare per poter continuare a perseguire gli obiettivi export e progettare il rilancio post-Covid. Un modello di business che passa attraverso processi di trasformazione digitale, guardando all’estero.  Nascono, così, nuove opportunità di business grazie al Digital Export, all’attivazione di strumenti di Digital Marketing e di piattaforme online all’interno della strategia aziendale, in modo che possa espandersi oltre confine ottimizzando costi e velocizzando il contatto con importatori, distributori e rivenditori. I principali canali su cui si attua il Digital Export sono tre: il Marketplace (sito internet per la compravendita di beni o di un servizio che tende a radunare sotto uno stesso marchio le merci di diversi produttori, venditori e aziende); l’E-commerce (insieme di transizioni che avvengono attraverso Internet per la commercializzazione di beni e servizi fra produttore, fornitore e consumatore); il Social Media (mezzi di comunicazione che rappresentano le principali bande di pubblicità). 

«Il nocciolo della questione è arrivare ai Buyer, figure che rivestono un ruolo molto importante» spiega Renato Miraglia, Sommelier e Digital Export Manager di Ocone Vini, azienda dalle radici antiche che ha aperto la propria cantina all’innovazione per poter esportare esperienza e tradizione. 

 

Figura sempre più richiesta nel mondo dell’economia e del marketing.  

«Si, perché attraverso il loro lavoro circola il flusso di denaro. A novembre, per esempio, l’evento  Wine2Wine organizzato da Vinitaly ha fatto sì che Buyer e Digital Export Manager potessero incontrarsi. Un’opportunità per presentare la propria azienda e creare un primo approccio e una possibile collaborazione». 

 

Come opera un Digital Export Manager? 

«Il Digital Export è una modalità di fare B2B 2.0 (Business-to-business, rapporti commerciali tra aziende stabiliti prima che il prodotto giunga al consumatore finale). Il Digital Export Manager si interfaccia con il Buyer proponendogli il prodotto. Una volta ottenuto il contatto, si organizza un appuntamento online tramite una qualsiasi piattaforma video, gli si invia una campionatura e durante l’incontro online lo si guida nella conoscenza del prodotto». 

 

Quali novità ha apportato il Digital Export?  

«Si è acquisita una maggiore conoscenza a livello digitale e un miglioramento del sito aziendale e degli strumenti del CRM (Customer Relationship Management, piattaforma digitale intesa come un’agenda grazie alla quale le aziende gestiscono le relazioni inserendo contatti, forniture delle materie prime ed eventi). È aumentata la capacità di collaborare senza limiti geografici e il rap- porto mediato dai canali digitali è più interattivo e più costante. Non tutti i dipendenti hanno propensione alla tecnologia, per cui è indispensabile la formazione e l’aggiornamento. Inoltre, c’è un dispendio minore di spese legate ai viaggi, al pernottamento nei luoghi scelti come punti di incontro con i compratori. L’unico svantaggio è la perdita di contatto umano, ma considerando la situazione attuale potrebbe essere positivo». 

 

Le aziende traggono beneficio dal sostegno che la legge di bilancio 2021 dedica al settore della digitalizzazione? 

«Molti Istituti finanziati del Ministero degli Esteri mettono a disposizione delle MPI strumenti gratuiti per il commercio con l’estero. Per esempio, l’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, mette a disposizione di Buyer e Digital Export Manager di tutto il mondo strumenti gratuiti per favorire il consolidamento e lo sviluppo economi- co-commerciale delle imprese sui mercati esteri. L’ICE svolge attività di assistenza, consulenza, promozione e formazione alle piccole e medie imprese italiane per afferma- re le eccellenze del Made in Italy nel mondo». 

 

di Nunzia Caricchio 

 

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