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Il brevetto biotech made in Naples

  08 Febbraio 2021

Un passo avanti nel campo della medicina rigenerativa, frutto di un lavoro di ricerca bio-tecnologica ultra decennale

Rigenera HBW nasce nel 2013, frutto di un lavoro di ricerca bio-tecnologica ultra decennale dei dottori Antonio Graziano e Riccardo d’Aquino, due brillanti ricercatori campani. Oggi questa tecnologia è distribuita in oltre 40 Paesi in tutto il mondo. Declinata in molteplici applicazioni da parte dei medici chirurghi, consente di riparare i tessuti danneggiati grazie a una linea di dispositivi medicali di “Classe IIA”, che esprimono elevate performance. Tra le molte sfide nell’ambito della biotecnologia medica, l’azienda ha esteso l’uso e le applicazioni dei micro-innesti per favorire la crescita, la ricrescita o la ricostruzione di ossa umane mediante materiale deantigenizzato: è il progetto Strongbone, la nuova sfida di Rigenera HBW. Si fonda su una nuova tecnologia che affiancherà Rigenera e che porterà, nel corso dei prossimi mesi, a un deciso rafforzamento dell’attività svolta nei laboratori di ricerca e sviluppo.

L’azienda ha deciso di investire 5 milioni di euro nella ricerca, con il chiaro obiettivo di ampliare l’utilizzo del metodo brevettato e ormai acquisito con successo in campo clinico. La nuova frontiera? Avvalersi della tecnologia che favorisce la crescita, ricrescita o ricostruzione delle ossa umane anche in altri ambiti, a partire da quello della medicina estetica.

Un obiettivo che comporta un passaggio inevitabile, come quello di andare a incrementare il numero di risorse e l’attività dei gruppi di ricerca. Si attiverà in questo modo un processo virtuoso che implementerà la produzione e la commercializzazione globale del prodotto.

La nuova importante iniziativa è stata portata avanti, come sempre, attraverso uno stretto dialogo instauratosi ai vertici di HBW: i dottori Antonio Graziano (CEO di Rigenera Hbw) e Riccardo d’Aquino (direttore medico – scientifico) ne hanno discusso insieme ad Alberto Sicurella (titolare della direzione di produzione) e Giancarlo Arra (capo dell’area relazioni pubbliche istituzionali).

«HBW è proiettata nel futuro – dichiara Arra – e sta investendo non solo sulla ricerca nel campo delle staminali, ma anche nella organizzazione, riorganizzazione e ristrutturazione aziendale per sostenere la crescita internazionale dell’azienda. E la scelta più importante in tempi di pandemia virale – continua Arra – è stata quella di creare un unico polo all’interno del quale accorpare tutte le attività. Ecco perché stiamo acquisendo una struttura a Candiolo, all’interno della quale oltre all’attività produttiva abbiamo dei laboratori capaci di soddisfare le nostre esigenze aziendali. A Napoli raddoppieremo i nostri laboratori e avremo altri ricercatori che sotto la guida del dottor D’Aquino esploreranno nuove possibili applicazioni del metodo Rigenera anche in altri campi della medicina, non solo oncologia o medicina estetica. A Candiolo – conclude Arra – ora abbiamo individuato questo immobile di 3500 metri quadri che ci consentirà anche di internalizzare la produzione, mettere tutto sotto lo stesso tetto: uffici e produzione».

di Simona Ciniglio

 

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