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Too good to go: #IlCiboNonSiButta.

  29 Gennaio 2021

Un’App anti spreco per salvare il pianeta. Una grande rete per cambiare davvero le cose

Too Good To Go combatte lo spreco alimentare creando consumatori consapevoli. Un progetto innovativo realizzato tramite un’App che permette l’acquisto di box contenenti cibo fresco invenduto. Con 28 milioni di utenti in Europa e Stati Uniti e un’identità fortemente ambientalista, Too Good To Go guarda al futuro senza porsi limiti.

Dalla fase produttiva fino alla nostra tavola il viaggio del cibo che consumiamo passa attraverso svariate tappe di trasformazione e scarto. Nel 2019 circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora commestibile sono finite al macero (FAO). Ed è solo la punta dell’iceberg: il 40% dello spreco alimentare viene prodotto nelle nostre case, dove ogni anno vengono buttate 2milioni di tonnellate di cibo (Campagna Spreco Zero, 2020). Ridurre lo spreco alimentare significa limitare l’impatto ambientale, economico e sociale della filiera agroalimentare. Too Good To Go nasce in Danimarca nel 2015. Un sistema win-win che permette al negoziante di evitare sprechi e al consumatore di approfittare di prodotti freschi a un terzo del prezzo. Una piccola rivoluzione culturale.

La formula accattivante proposta dall’App permette agli utenti di prenotare una “magic box”, ovvero una scatola piena di gustose specialità dal contenuto a sorpresa. Il pagamento si può effettuare direttamente dall’app per ritirare la propria box a un orario prestabilito mostrando la conferma al negoziante dal proprio telefono.

Un’iniziativa arrivata in Italia nel 2019 che in poco più di un anno ha concretizzato una grande crescita su tutto il territorio nazionale, con 2 milioni di utenti e 6.500 partner. Oggi l’ambizione di Too Good To Go è «Diventare un riferimento antispreco in Italia, in Europa e pian piano anche nel mondo», sottolinea Federico Rossetti, City Manager di Milano per Too Good To Go che ci ha raccontato il progetto con entusiasmo.

Come funziona Too Good To Go?

«Lo scopo di Too Good To Go è ridurre lo spreco alimentare. L’obiettivo è offrire un servizio ai negozianti per risolvere il problema del cibo invenduto. Un modello fatto perché possa aderire all’App qualsiasi tipo di negozio di generi alimentari, dal piccolo panificio alla grande distribuzione. Uno dei nostri principi cardine è che il cliente debba sempre recarsi personalmente in negozio per il ritiro. In questo modo l’utente è coinvolto anche praticamente nel progetto di recupero del cibo e il negoziante riesce a farsi conoscere e a fidelizzare il cliente».

Com’è organizzato il vostro lavoro nella lotta allo spreco alimentare?

«Il lavoro si divide in tre fasi, una parte è acquisire nuovi negozi sull’applicazione, quindi far sì che nuove attività inizino la missione di recupero del bene alimentare. La seconda parte è acquisire nuovi clienti e allo stesso tempo formarli. L’obiettivo è che i nostri utenti diventino “Waste Warrior”, ovvero persone attive nella lotta contro lo spreco alimentare. La terza sfida è finalizzata a influenzare le abitudini del consumatore anche a casa. Inizieremo ad essere sempre più presenti nelle scuole per poter educare le persone ad un consumo sostenibile».

Chi è il cliente-tipo di Too Good To Go?

«Il target di Too Good To Go è molto variegato. Secondo le analisi dei consumatori sono tantissime le famiglie che ci scelgono. Quindi nonostante l’appeal giovane, il target è molto variegato, Too Good To Go piace a tantissime fasce d’età».

La situazione globale degli ultimi mesi e in particolare i lockdown hanno influenzato l’uso dell’App?

«Essendoci oggi una situazione di mercato confusa, c’è ancor più il rischio che il commerciante non riesca a organizzarsi e che ci sia un maggiore spreco alimentare. Ciò significa che c’è sempre più bisogno di Too Good To Go perché più difficilmente si riesce a prevedere la domanda».

Quali sono gli obiettivi futuri di Too Good To Go?

«Nel lungo termine abbiamo progetti molto ambiziosi, oltre a puntare sull’educazione e le scuole, vogliamo risalire anche la filiera industriale, quindi affiancarci alle grandi aziende. È stato emozionante per noi raggiungere il milione di box vendute dopo appena un anno e mezzo in Italia».

Too Good To Go è «un servizio geniale, arrivato nel momento ideale», conclude Rossetti. La dimostrazione che mettere in campo valori nobili al servizio di una community impegnata è possibile. Per salvare il pianeta a volte basta un’app.

di Silvia Barbato

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