Primo Piano

home > Primo Piano> Le nuove frontiere della Telemedicina pediatrica

Le nuove frontiere della Telemedicina pediatrica

  23 Dicembre 2020

Dalle allergie alla dermatite atopica: lo sviluppo dei test a distanza che può utilizzare a domicilio il genitore ‘teleguidato’ dal medico

Quasi duemila pazienti visitati negli ultimi sette mesi. Sono i numeri quanto mai significativi del progetto di Telemedicina Pediatrica messo in campo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus dall’Ambulatorio di Pediatria Generale e Specialistica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli diretto dal prof. Roberto Berni Canani.
«Ci sono situazioni emergenziali che possono essere uno stimolo a migliorare la qualità dei servizi di assistenza sanitaria e ad accelerare la realizzazione di progetti di modernizzazione e innovazione».

Una necessità che diventa virtù, raccontata da Roberto Berni Canani, professore di pediatria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e tra i massimi esperti italiani di allergologia pediatrica. Dal primo “lockdown” di marzo con la conseguente riduzione delle prestazioni sanitarie assistenziali ordinarie, l’Ambulatorio di Pediatria del Policlinico federiciano era già pronto per seguire quotidianamente i suoi piccoli pazienti con ‘visite’, consulenze, test e check-up somministrati in telemedicina.

I primi settori in cui è stato possibile realizzare le visite in telemedicina sono stati: neuropsichiatria, endocrinologia, gastroenterologia, allergologia e immunonutrizione. Nel contempo, con tutte le misure di sicurezza del caso, hanno continuato a garantire l’assistenza in presenza in tutte le altre prestazioni come quelle relative a patologie di ambito cardiologico o di chirurgia pediatrica.
«Anche noi – spiega la dott.ssa Rita Nocerino, coordinatrice delle attività infermieristiche dell’ambulatorio – all’inizio abbiamo subìto il colpo psicologico del distanziamento dai pazienti, perché negarlo? Nelle prime settimane vedere il reparto vuoto e sapere che molti bambini erano costretti in casa, magari con problemi di salute ci stringeva il cuore. E questo ci ha spinto ancor più a realizzare il nostro progetto di Telemedicina Pediatrica».

Il servizio di Telemedicina del Policlinico napoletano offre ai pazienti anche la diagnostica in campo allergologico: l’ImmunoCapRapid Test, ad esempio, consente di scoprire in pochi minuti le principali allergie alimentari e ambientali (dal latte alla polvere, dalle uova ai derivati epidermici degli animali domestici). Si tratta di un piccolo apparecchio computerizzato che viene spedito gratuitamente a casa dei pazienti che hanno prenotato la visita allergologica. Teleguidato dai medici il genitore, attraverso l’utilizzo di una goccia di sangue capillare ottenuta da una semplice puntura del dito, attiva il funzionamento del test che ‘colora’ lo schermo in corrispondenza delle allergie esaminate. Per i bambini affetti da dermatite atopica c’è invece la possibilità di eseguire a distanza lo Scorad (ScoringAtopicDermatitis), un test per poter monitorare al meglio l’andamento di una delle condizioni croniche più frequenti in età pediatrica. Per i piccoli pazienti affetti da allergie alimentari è stato anche attivato un monitoraggio a distanza della dieta e della crescita attraverso programmi specifici di telemedicina.
Molte le soddisfazioni ricevute in questi mesi dal team multidisciplinare del reparto: infatti, non sono mancate tante e-mail inviate da genitori di bambini residenti fuori dalla regione Campania che sono venuti a conoscenza del servizio attraverso il web. «La grande opportunità aggiuntiva della telemedicina – evidenzia la pediatra Linda Cosenza – è proprio la possibilità di abbattere le distanze raggiungendo chi ha bisogno di assistenza sanitaria ovunque si trovi». E così tra i primi 1900 pazienti ‘virtuali’ dell’ambulatorio, c’è stato anche un 2% di bambini di altre regioni italiane, dalla Calabria al Friuli Venezia Giulia, a testimonianza che, in presenza di servizi sanitari di eccellenza, la ‘migrazione’ non è unidirezionale dal Sud al Nord.

Attraverso la completa digitalizzazione dei sistemi di prenotazione, è possibile prenotare le visite con un’attesa massima di 7 giorni. Tutto avviene, infatti, in modo telematico, compreso il pagamento del ticket sanitario per quei soggetti privi di esenzione.
«Abbiamo creato un’isola felice destinata a diventare stabile grazie alla collaborazione delle famiglie dei piccoli pazienti e all’aiuto delle tante figure professionali che ogni giorno contribuiscono con impegno al servizio di telemedicina, dal personale tecnico-amministrativo a quello infermieristico, dai medici specializzandi a tutti i colleghi docenti universitari», afferma Roberto Berni Canani. «Rendere ordinario ciò che è stato fatto in circostanze straordinarie – secondo il prof. Berni Canani – deve essere uno degli obiettivi del nostro Paese nell’era post-pandemica. In Italia non solo nel settore sanitario abbiamo saputo dare risposte pronte e importanti a una situazione di grave emergenza. Quel che abbiamo costruito e imparato per migliorare dei servizi deve restare in ogni ambito un’opportunità stabile per i cittadini».

La Redazione

 

condividi su: