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Tony Tammaro, antidepressivo naturale (senza effetti collaterali)

  21 Luglio 2020

Non solo musicista ma anche autore di un libro autobiografico, intimistico e privato, amante di Charles Bukowski e Čechov.

Con le sue canzoni ironiche e divertenti, è in sella dalla fine degli anni Ottanta. Le sue hit Patrizia, Il parco dell’amore, Scalea, O trerrote sono state la colonna sonora di un paio di generazioni.

Qual è il segreto del tuo successo?

«Non ho mai costruito la mia carriera su scandali e gossip. E poi, credo di aver proseguito quella tradizione di canzoni napoletane scacciapensieri, piene di humour, che ha avuto Renato Carosone tra i maggiori esponenti».

Hai una pagina Facebook seguitissima dai tuoi fan

«È vero e ti assicuro che nessuno ha mai postato un commento in negativo nei miei confronti.  Rispondo personalmente e non mi comporto come quei personaggi che, raggiunto il successo, pagano qualcuno per tenere i contatti con i loro fan».

Piaci perché sei un mix di semplicità e onestà?

«Ho sempre pensato che uno come Fiorello, che fa pubblicità alle compagnie telefoniche e compare sempre in televisione, venga visto dal pubblico come uno distante, uno di regime. Se ci fai caso, sul piccolo schermo, ci sono sempre le stesse facce, gli stessi ospiti che saltellano da un programma all’altro. Lo stesso accade per le radio. Se ci fai caso, si ascoltano sempre le stesse canzoni, perché le case discografiche pagano i passaggi in radio e programmano l’ascesa di questo o quel cantante. Credo che il mio pubblico mi premia anche perché sono sempre stato un’artista indipendente».

Alla soglia dei sessant’anni (in realtà sei nato il 7 gennaio del 1961), dopo alcuni anni dall’uscita del tuo ultimo album, è in rampa di lancio il tuo nono disco, dal titolo scherzoso: Maestro.

«Ho voluto “sfottere” i miei fan che, quando mi incontrano per strada, mi chiamano maestro. I miei colleghi si esaltano. Io non ho fatto neanche il Conservatorio. Come potrei chiamarmi Maestro!»

Quante tracce ha l’album?

«Nove più alcune pubblicità tamarre, recitate e non cantate».

So che vuoi mantenere il segreto sui brani, ma almeno un’anticipazione…

«Uno dei brani è Rubentino e narra la storia di un tifoso del Napoli che va a vedere Napoli – Juve a casa del vicino e scopre che è un tifoso della Juve…»

Un album che doveva uscire in questi giorni

«Dovevo presentarlo al Comicon. Aspetto loro per lanciarlo. Poi mi scatenerò su You Tube».

È in libreria, invece, da qualche giorno il volume che abbiamo scritto insieme: “Io, Tony Tammaro, antidepressivo naturale (senza effetti collaterali), edito da Graus Edizioni.

«Come sai in questo volume racconto, per la prima volta, un Tony più intimo e privato. Racconto la mia infanzia, il rapporto con mio padre musicista Egisto Sarnelli, le vicissitudini professionali ma anche e soprattutto tanti aneddoti divertenti mai rivelati prima».

Nel volume un Tony Tammaro inedito che fa yoga, meditazione, ama il trekking, il volley e divora romanzi e racconti…

«Sai che il mio scrittore preferito è Charles Bukowski e che ho una predilezione per i Racconti di Čechov. Rimarrà, quindi, deluso chi pensa che passo le giornate a mangiare trippa e fare tuffi a cufaniello».

di Ignazio Senatore

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