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CAMPI FLEGREI, Dal Monte Nuovo al Lago d’Averno: la discesa agli inferi

  16 Luglio 2020

Il nostro itinerario parte da Pozzuoli, nel cuore dei Campi Flegrei, con due luoghi che meglio caratterizzano questo territorio, in particolare per la storia e il mito che qui si fondono con una natura che è sempre mutevole: il Monte Nuovo e il lago d’Averno.

Il Monte Nuovo è il più giovane vulcano d’Europa ed è l’unico di cui si può raccontare la successione degli eventi che hanno portato alla sua nascita. Sono molte le testimonianze, infatti, di chi potette assistere alle diverse fasi dell’eruzione che si sono susseguite tra il 29 settembre e il 6 ottobre del 1538; per la curiosità alcuni si arrischiarono a salire sulla collina appena formata, trovando la morte per le improvvise scosse e i gas ancora presenti, molti altri invece si erano tenuti a distanza come Don Pedro da Toledo che dai pressi della Solfatara si era fermato per ammirare cosa era successo.

La nascita del Monte Nuovo, comportò la scomparsa del villaggio di Tripergole, la distruzione dell’abitato di Pozzuoli, mentre il bacino d’acqua del Lucrino antistante l’Averno venne ridimensionato. Con il passare degli anni una fitta ed eterogenea vegetazione, favorita dalle diversità geologiche e di umidità della zona, ha ricoperto l’intero Monte Nuovo sia nella parte esterna che all’interno del cratere.

Negli anni ‘90 del ‘900 il liceo Scientifico Ettore Majorana in collaborazione col Comune istituirono l’Oasi naturalistica. Da quel momento cominciarono le prime attività di didattica rivolte agli studenti di ogni ordine e grado per la valorizzazione del Monte Nuovo, con particolare attenzione all’educazione ambientale e al turismo sostenibile. Tali attività sono continuate con successo negli anni a venire con le tante associazioni dell’area flegrea anche in collaborazione con i diversi enti pubblici preposti alla tutela del territorio.

Il percorso di trekking comincia dall’ingresso dell’Oasi, e si snoda lungo la vegetazione di macchia mediterranea composta da piante di lentisco, fillirea, corbezzolo (solo per citarne alcune) e conduce fino al cratere. Questo ha un diametro di 1 km e la cresta più alta arriva a misurare 134 metri. Dal cratere si può godere di un panorama mozzafiato che va da capo Posillipo a Nisida, dal centro di Pozzuoli a Miseno.

Proseguendo il nostro percorso, comincia la Discesa agli inferi. Il percorso infatti conduce al lago d’Averno che era considerato l’ingresso dell’Ade, circondato da una folta e alta vegetazione, legato alla mitica presenza della Sibilla Cumana. Lo scenario è completamente diverso rispetto a quello del Monte Nuovo, il lago si presenta di fronte a noi, infatti, costeggiato da agrumi e vigneti storici, immortalati anche da alcune vedute di Giacinto Gigante. Qui si produce un ottimo vino Falanghina e Piedirosso.

Il lago di origine vulcanica ha un diametro di quasi 3 km e conserva diverse tracce della sua lunga storia. Il Tempio di Apollo, ben visibile sulla riva destra del lago, è un’antica aula termale con un impianto ottagonale all’esterno e circolare all’interno. Sono presenti, ma non percorribili al momento, anche i due camminamenti che facevano parte del  Portus Julus, cioè del porto militare: il camminamento che congiungeva il Lucrino con l’Averno e la grotta di Cocceio che collegava il lago a Cuma.

È bene ricordare che il nome Averno viene da aornos che significa privo di uccelli, probabilmente per le esalazioni metifiche delle numerose fumarole che lo caratterizzavano; mentre oggi è popolato da folaghe e germani ed è un luogo ideale per passeggiare, fare sport e godersi la natura intrisa di storia e mito.

di Arcangelo Pisano

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