Innovazione

home > Innovazione> Ripartire dai giovani

Ripartire dai giovani

  11 Maggio 2020

Per il futuro è doveroso investire sul sistema della formazione e della ricerca

Ricercatore, professore associato, professore ordinario, magnifico rettore di uno degli atenei più grande d’Italia, presidente della Conferenze dei Rettori delle Università Italiane, ministro dell’Università e della Ricerca scientifica. Per Gaetano Manfredi, la guida del Ministero è la naturale evoluzione di una carriera accademica coerente e brillante. Nolano, 56 anni compiuti da poco, laureato in ingegneria, ordinario di Tecnica delle Costruzioni, il professore Manfredi è affidatario del nuovo Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica istituito a dicembre 2019 scindendolo, dopo 13 anni di accorpamento, dal Ministero dell’Istruzione.

«È un momento importante – sottolinea Manfredi – perché finalmente c’è un Ministero dedicato in maniera specifica all’università e alla ricerca. E questo è senza dubbio una grande opportunità perché si possono impostare politiche mirate e anche più orientate a quelle che sono le necessità del Paese. Da rettore e da presidente della Crui conosco i bisogni delle università ma credo che, per lavorare meglio, sia importante ascoltare sempre quelle che sono le esigenze dei singoli perché la realtà universitaria italiana è molto differenziata e quindi bisogna essere in grado di fare delle politiche mirate che possano rispondere alle specificità anche dei luoghi e delle dimensioni dei diversi atenei».

Il Ministro è sicuro che le azioni a favore delle università e della ricerca verranno sostenute dalla politica del governo che consentirà anche di reperire le risorse necessarie per attuarle. «I primi segnali tangibili sono nel decreto mille proroghe in cui verrà varato il piano straordinario per i ricercatori – spiega Gaetano Manfredi – e ci saranno investimenti per l’edilizia universitaria. Sono azioni che danno risposte immediate. Mentre ci si prepara per una finanziaria futura di investimento con una politica specifica che riguarda l’ingresso dei giovani nelle università e il rilancio anche della ricerca in sinergia pure con il sistema delle imprese».
Per Manfredi l’obiettivo principale è mettere i temi dell’università e della ricerca nuovamente al centro della politica del Paese, della politica del Governo. Negli anni è mancato l’investimento sia da parte pubblica che da parte dei privati. «L’università non si costruisce in un giorno, non si costruisce in un anno, non la costruiscono i governi ne’ la costruisce la politica – ricorda il Ministro -. L’università, come la ricerca, viene costruita da una stratificazione culturale che avviene in secoli. E noi oggi in Italia abbiamo un sistema universitario e della ricerca estremamente competitivo a livello internazionale che rappresenta una base di partenza indispensabile e qualitativamente elevata. Bisogna fare in modo che questa grande potenzialità diventi una potenzialità del Paese, per il suo sviluppo e la sua crescita economica. Sicuramente è un problema di risorse ma anche di volontà politica, va rettificato questo segmento come una delle priorità della politica del governo. Io sono abbastanza fiducioso che questo avvenga in questo governo perché oggi noi viviamo in un sistema economico dove il valore aggiunto più importante è proprio la competenza, è proprio il capitale umano. Quindi se vogliamo scommettere sul futuro dobbiamo necessariamente investire sul sistema della formazione e della ricerca».

Da dove, quindi, bisogna ripartire? «Noi dobbiamo ripartire dai giovani. L’università e gli enti di ricerca sono fatte dai ricercatori, che sono la base, quindi va fatto un investimento sui giovani. Noi abbiamo un numero esiguo di ricercatori rispetto ad altre realtà internazionali e con l’età media più alta d’Europa – sottolinea Manfredi -. Paghiamo molti anni di mancato reclutamento e un sistema di carriere che per molti anni è stato eccessivamente lungo. Inoltre se noi vogliamo trattenere i nostri giovani in Italia dobbiamo dare loro opportunità ma anche programmazione. Appellandoci ai principi di meritocrazia ed eccellenza. Il meritocratico è un principio basilare, il presupposto per portare avanti qualsiasi ragionamento. Il tema dell’eccellenza pure è fondamentale ma credo che il sistema dell’eccellenza deve essere un sistema cooperativo, non deve essere un sistema di un’eccellenza estrattiva che concentra tutte le risorse e tutte le attività nelle azioni di pochi perché questo non fa bene al Paese e a nessun sistema di ricerca».

Il Ministro Manfredi ricorda, oltre a ciò, come tutte le università abbiano sempre più la funzione di agenti di trasformazione sociale ed economica soprattutto per il territorio su cui insistono, funzione che rientra in quella che oggi viene identificata come ‘terza missione’. E sottolinea che, essendo nel Mezzogiorno più rilevanti i problemi sociali e i problemi ambientali, la funzione dell’università diventa ancora più importante.

> di Rosa Liguori

condividi su: