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L’Industria 4.0 e l’importanza crescente dei ruoli specialistici

  28 Aprile 2020

Le dinamiche del mercato, i modelli di business ed i fabbisogni dei consumatori dovrebbero essere allineati fra loro per generare valore, ma stanno vivendo cambiamenti epocali, veloci ed eterogenei, che portano spesso disallineamento, con spreco di risorse e mancata efficacia alle strategie di prodotto. Il consumatore ha accesso a tecnologie sempre più innovative, interconnesse, diffuse ed a basso costo, attraverso cui effettua qualsiasi attività quotidiana, a casa, in auto, in ufficio, al ristorante, mentre spesso nelle aziende la disponibilità di tecnologia e soprattutto la consapevolezza della necessità di effettuare innovazione digitale non sono al centro delle proprie strategie.

L’industria 4.0, con le sue caratteristiche intrinseche di profonda innovazione digitale ed automazione, rappresenta un motore per riallineare mercato, business e consumatore. Basti pensare a tecnologie come l’intelligenza artificiale ed i big-data che se interconnesse fra loro possono creare nuovi modelli di business che adattandosi al consumatore consentono di guidare il mercato. In tale contesto, le competenze di prodotto e di vendita, considerate tradizionalmente fra le principali chiavi di successo per un’azienda, vedono lasciare sempre più spazio alle competenze specialistiche e tecnologiche che assumono un ruolo determinante per il business nell’era della quarta rivoluzione industriale.

Questo vale per qualsiasi mercato, dalla finanza, ai beni di consumo, e fino ai servizi, i processi aziendali saranno automatizzati, digitali, interconnessi e sempre più “data-driven”, diventeranno quindi determinanti le competenze tecniche ed informatiche non solo per ridisegnare processi più efficienti, ma anche e soprattutto per generare idee innovative e soluzioni che accelerano il business di un’azienda. Nuovi ruoli come il data scientist, l’innovation officer ed il digital officer, diventeranno essenziali nella guida dei nuovi modelli organizzativi delle aziende, assumendo un valore crescente nell’industria 4.0. Profili come il robotic software developer, lo user experience designer, il cloudin frastructure specialist, l’information security manager, saranno alla base della capacità operativa dell’azienda e sono infatti sempre più ricercati dagli head hunter, tanto da generare il fenomeno dello “skills mismatch” di cui tanto si parla in Italia.

Le hard skills sembrano acquisire la totale importanza in questi nuovi ruoli specialisti a sfavore delle soft skills, e se tale percezione è in chi ricerca specialisti per avviare l’innovazione, spesso non si ottiene il risultato atteso, cioè non si raggiunge efficacia nell’esecuzione della digital transformation necessaria in azienda. Riuscire ad attuare percorsi di innovazione tecnologica, richiede un corretto bilanciamento di hard e soft skills nei nuovi ruoli dell’industria 4.0. Il team working, il pensiero laterale, la disponibilità al confronto ed all’ascolto, la leadership insieme all’autorevolezza delle competenze, sono caratteristiche che, se presenti nei nuovi ruoli specialistici, portano efficacia attuativa e pervasiva alle nuove competenze digitali.

> di  Antonio Gorrasi                
Chief Operating Officer
and Board Member
di Optima Italia SpA

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