Frutta e frutta secca: gli alleati della nostra salute
15 Novembre 2019
Siamo in autunno. È giunto il momento di preparare il nostro organismo a rimettersi in forma dopo il lungo periodo della stagione estiva. Come?
Mangiando poco ma di tutto con alla base tanta verdura e frutta fresca, polposa, secca, oleosa, di stagione, tipici del nostro territorio e a Km zero. Perché più sicure, meno trattate chimicamente, dai sapori, colori e profumi autentici.
E poi maturando all’aria aperta sono più ricche di Omega3, Omega6, acidi grassi saturi ed essenziali, di antiossidanti, di vitamine E e C, fibre, rame, calcio, ferro, selenio, zinco che fanno bene alla pelle, contrastano il colesterolo cattivo, lo stress, l’invecchiamento cellulare, proteggono il cuore e il cervello, sono antinfiammatori naturali, hanno un alto potere saziante.
Dunque, per restare nel nostro Sud, sì alle castagne Igp di Montella, alle noci Igp di Sorrento, alle nocciole Igp di Avella e Giffoni, ai pistacchi di Bronte, ai fichi bianchi Dop del Cilento, alle albicocche vesuviane Igp, sia fresche che essiccate al sole, alla melannurca Campana Igp, al melograno, all’uva, alle pere, agli agrumi di Sorrento, della Costiera Amalfitana e siciliani.
La frutta secca è adatta agli sportivi, ai bambini, agli adulti, agli anziani, a chi soffre di colesterolo alto, di stipsi, a chi deve perdere peso, abbinata sempre ad uno stile alimentare e di vita mediterraneo, vario, bilanciato ed equilibrato e facendosi seguire da professionisti, specialisti nel campo della nutrizione e dell’alimentazione. Non possono mangiarla chi soffre di allergia al nichel, chi ha problemi di masticazione, di dentolìa, di irritazione al colon. Attenzione sempre alla qualità, alla quantità, alla tracciabilità e alla sicurezza alimentare.
Noi nutrizionisti consigliamo, in linea generale, 30gr. di frutta secca al giorno perché calorica.
Dunque: 5 mandorle,4-5noci, meglio se sgusciate al momento come spuntini, a colazione insieme ad uno yogurt magro o abbinati ad un dolce dai semplici ingredienti. Andando direttamente dai produttori locali o nei mercatini autogestiti.
> di Felicia Di Paola, Biologa e Nutrizionista, Specialista in Scienza dell’Alimentazione