Ciccio Merolla: ritmo come abbraccio di popoli
21 Ottobre 2019
A otto anni dalla pubblicazione di “Fratamme’”, il percussautore Ciccio Merolla ritorna con un nuovo album “Sto tutto fusion” (Jesce Sole) con cui conferma il suo percorso musicale e la sua filosofia di vita. Troppo semplice parlare di sola contaminazione, il discorso va oltre la fusione dei generi: quando la musica è una ricerca continua che porta a scoprire, a conoscere, ad amare, di volta in volta, una sonorità, un musicista, uno stile, porta a cercare nell’altro, nella diversità, quella affinità che genera un discorso nuovo. E nella musica di Merolla questa scoperta e questa passione non mancano mai e i porti in cui è attraccato in questo nuovo viaggio, sono luoghi musicali capaci di contenere mondi che affondano radici nel terreno fertile della sua terra, del suo mare, mai avari di spunti e storie che vale la pena raccontare.
Ciccio Merolla ci regalando un disco in cui l’umanità è al centro di tutto, poiché non esistono differenze capaci di dividere, ma solo di arricchire. “Solo con la consapevolezza che le differenze rappresentano la vera ricchezza degli uomini – afferma Merolla – si può cominciare un percorso di fusione, entrare in contatto con realtà diverse dalla tua e aver voglia di nutrirsi di quella ricchezza. E’ un processo di dare-avere. Tutti ci vanno a guadagnare. A cosa serve la chiusura mentale? Chi costruisce corazze e fortezze sarà sempre solo e non sa cosa si perde”.
Un disco di grande sensibilità e maturità: dieci brani che si srotolano, rincorrono, si intrecciano creando un discorso articolato, meticcio, in cui i pezzi strumentali si incastonano come piccole gemme tra lo scorrere della sonorità della lingua napoletana in cui la fa da padrona l’ironia, arma congeniale a Merolla, prossimamente in tour con una band di musicisti di grande spessore come Piero De Asmundis, Salvatore Mendoza, Davide Afzal, Pepp Oh, Oluong, Marco Trupiano.
> di Andrea Grillo