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Le Signore della musica, ovvero i Maestri

  01 Agosto 2019

L e donne hanno sempre avuto un ruolo di secondo piano nel panorama musica-le partenopeo. Questa antica polemica è invece una tragica realtà che intendo scardinare presentandovi tre donne eccezionali: Paola Astarita, Valentina Crimaldi e Maria Grazia Ritrovato.

La prima è la violinista, docente e scrittrice Paola Astarita, vicepresidente dell’Associazione “I Ragazzi di Scampia” e direttrice dei laboratori musicali “Annalisa Durante” di Forcella. Poliedrica nel repertorio, ha lavorato con artisti come Luciano Lualdi, Pupella Maggio, Antonio Sorrentino e Paola Gassman tenendo concerti in Italia e all’estero. Ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la didattica nei territori a rischio, la “Rosa D’Oro” del Campidoglio e il premio “AFI” al 56° Festival di Sanremo. Il suo motto è “la musica contro ogni forma di violenza e degrado”.

Valentina Crimaldi, docente e compositrice, è enfant prodige al pianoforte, flautista d’eccezione, rappresentante del Neapolitan Power. Stoffa istrionica da palcoscenico, la sua è “tutta n’ata storia”. Ha collaborato con grandi artisti come Rino Zurzolo, Pino Daniele, Roberto De Simone, con le orchestre

del San Carlo e della Scarlatti. Ha inoltre partecipato al Premio Tenco con Enzo Gragnaniello, si è esibita a Londra con Riccardo Zappa e Rino Zurzolo e sul palco del “Pino Daniele & friends”. Il suo disco “Donna- regina” (2019) è apprezzato in tutto il mondo.

L’ultima storia è quella di Maria Grazia Ritrovato: pianista, docente, compositrice. La “Favola musicale” è il linguaggio che la rappresenta. Fonda il duo “Melopea” per voce recitante e pianoforte insieme a Mario Buonoconto. Tra i suoi spettacoli, “La favola e la provocazione”. Compone “La storia della cicala canterina”(PremioAndersen1996),“Ipescidellago”, “Musiche per viola” su testi di Pirandello, “Itinerario sospeso” su testi di Buonconto e “Elegia 33”. Fondamentale l’incontro con l’artista Marian Mika, suo mentore, nonché la riscoperta delle opere pianisti- che di Olga Sirignano.

Affermare che le donne abbiano un ruolo secondario nella musica è dunque una consuetudine che si rivela falsa nei fatti: tante sono, infatti, le artiste napoletane che fanno la differenza. Negli anni ‘70 nei Conservatori i professori venivano chiamati maestri, le professoresse, signore. Oggi le Signore della musica vengono chiamate maestro a pieno titolo e senza tema di smentita.

> di Gelsomina Astarita

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