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LIBERATO, identikit di un mistero

  10 Maggio 2019

C’è chi lo ama, chi lo odia, chi lo definisce un genio e chi davvero non ne può più, stiamo parlando proprio di lui, di LIBERATO (scritto rigorosamente in caps lock), il cantante misterioso di cui non si conosce l’identità, e che, con le sue canzoni romantiche in lingua napoletana, attraverso il web, ha conquistato fan da Sud a Nord, da Napoli sbarcando oltreoceano.

Subito dopo la sua comparsa, fatta di suggestivi videoclip girati per lo più nella città partenopea, la domanda-tormentone è stata inevitabilmente “chi è LIBERATO?”. Tanti i nomi e tanto baccano intorno alle ipotesi, e anche un interessante libro “Io non sono LIBERATO”, scritto da Gianni Valentino, poeta/performer, scrittore e giornalista di Repubblica, edito da Arcana nella Collana Cantautori del Duemila.

L’autore, come tutti, lo ha conosciuto attraverso YouTube, poi da bravo giornalista-detective, lo ha raggiunto al telefono, via mail, via Skype. “Però è successo – racconta Gianni Valentino – che un pomeriggio, quando avevamo il nostro primo appuntamento, lui non si è più presentato. Un po’ l’ho rincorso, un po’ ho aspettato che tornasse da me. Cercando di immaginare le sue sembianze, la sua voce, la sua faccia. Sono andato in ospedale, per rintracciarlo. Fino a Barcellona, per capire quali intenzioni avesse. Ma è tutto così invisibile. Incappucciato com’è, tra i laser. Così ho scelto di raccontare tutto quello che so di lui e tutto quello che gli altri – lentamente, generosamente – mi hanno voluto sussurrare della sua storia. Backstage, conversazioni al cellulare, concerti, retroscena, festival, sospetti plagi e cambi di identità”.

Il libro è una giostra, dal golfo di Partenope al globo, tra i gommoni di via Caracciolo, i videoclip, le installazioni, i ritornelli-serenata, il mare splendente e le piazze notturne dei decumani coi fumogeni e i pitbull. Valentino, nella sua lunga e divertente ricostruzione dell’identità del cantante, tra interviste a cantanti, produttori e addetti ai lavori, ne traccia anche una possibile soluzione grazie anche alla chicca che racchiude il suo libro: l’esperimento spettrografico del foniatra Ugo Cesaru, fatto per comparare la voce di LIBERATO e quella di Livio Cori (il nome più associato a quello del cantante misterioso), “il cui risultato ha rivelato – spiega il giornalista – che le due voci sono risultate perfettamente compatibili”.

> di Manuela Ragucci

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