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Nuova Bagnoli, idee senza bonifica

  24 Aprile 2019

Tra le proposte una Cittadella internazionale per studenti

Il rischio di tempi lunghi per il dissequestro delle aree

“La bonifica di Bagnoli non è un problema di soldi ma di tempi. Sul 60 per cento del terreno interessato si rischia di restare fermi ancora per anni in attesa dei tempi della giustizia per il dissequestro delle aree”. Chiaro e lapidario il messaggio lanciato nelle scorse settimane dall’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Un processo per la mancata bonifica (che si è concluso in primo grado con sei condanne in particolare per gli ex vertici di Bagnoli Futura) che blocca la futura bonifica.

Si scontra soprattutto con questo paradosso il futuro della rinascita di Bagnoli. In questa situazione la soluzione prospettata dal Commissario di governo, Francesco Floro Flores, è quella di procedere per gradi iniziando a lavorare sui terreni bonificabili. Una soluzione tampone in attesa di poter dar vita alla vera rinascita di un’area che sarebbe nevralgica per lo sviluppo economico della città.

Proprio per questo “Il Sabato delle Idee”, il pensatoio progettuale fondato dallo scienziato Marco Salvatore, ha iniziato a raccogliere una serie di proposte per la “rivoluzione” di Bagnoli. Partendo innanzitutto dal potenziamento delle infrastrutture con la proposta del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, Edoardo Cosenza. La creazione di un sistema ferrotranviario leggero dedicato a Bagnoli che possa essere realizzato in tempi rapidi e con costi contenuti per collegare la nuova area al resto delle infrastrutture trasportistiche della città.

La formazione dei giovani è l’altro grande tema per lo sviluppo economico della zona. Per il presidente di Confindustria Campania e Unione Industriali Napoli, Vito Grassi, “un esempio di rigenerazione urbana vincente è quello dell’Academy di San Giovanni a Teduccio ed è un modello che si può seguire anche per Bagnoli”. Un’idea rilanciata dal Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, che immagina nei luoghi dell’ex Italsider “una cittadella internazionale di giovani studenti e ricercatori dei Paesi del Mediterraneo che siano una grande risorsa per il sistema universitario campano ed anche per il processo di integrazione interculturale e interrazziale che nel nostro Paese fatica a compiersi”.

Fondamentale per la rinascita di Bagnoli è il lavoro propositivo di associazioni e comitati del quartiere riuniti dal 2015 nella sigla “Jamme Assiem” (da Arci Mare ad InArch Campania, dal Museo del Mare alla Lega Navale Nisida-Pozzuoli) che hanno consegnato al Sabato delle Idee un documento che riassume sei punti fondamentali per il progetto di rilancio di Bagnoli: la presenza e la visibilità nel tempo delle risorse economiche necessarie, la definizione dei tempi di realizzazione del progetto, i tempi previsti per il dissequestro dei suoli, le bonifiche differenziate per aree e per tipologia con le relative valutazioni di impatto ambientale, la salvaguardia e la tutela della salute pubblica, l’attenzione e la sensibilità sulle realtà maggiormente coinvolte: i cittadini del borgo Coroglio, il Circolo Ilva, Città della Scienza.

Le idee ci sono. Ma senza le bonifiche resteranno chimere.

> di Roberto Conte

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