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MANN, L’ARCHEOLOGIA È UN VIDEOGAME

  22 Febbraio 2019

Milioni di utenti per l’innovativo gioco finalizzato alla conoscenza del Museo Nazionale

Il ricco patrimonio archeologico di Napoli e della Campania rappresenta un campo di applicazione straordinario delle nuove tecnologie digitali. In particolare, per avvicinare nuovo pubblico
giovanile alla scoperta di collezioni e reperti, l’edutainment – intrattenimento educativo – museale esprime nuovi prodotti come il videogioco ‘Father and Son’, ideato dal MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, incentrato sulla storia di un bambino alla ricerca del proprio padre. Si tratta del primo video- game prodotto da un museo archeologico: gratuito e senza pubblicità, disponibile su Apple Store e Google Play, è realizzato in italiano, inglese, cinese, russo, francese, spagnolo e portoghese.

Tra le sue caratteristiche, c’è anche una funzionalità del ‘check-in’, che consente di mettere in relazione il contenuto digitale del videogioco con lo spazio fisico del museo. Il sistema riconosce la presenza dei giocatori nel raggio di 20 metri dal Mann e sbloccherà nuovi abiti dei personaggi e una nuova location di gioco.

“Il videogame – spiega Paolo Giulierini, direttore del MANN – è una nuova espressione della valorizzazione in chiave culturale e turistica delle straordinarie collezioni del Museo Archeologico Nazionale e degli aspetti storico artistici di Napoli. Per questo motivo è sostenuto sia dalla Direzione Generale Musei che dalla Direzione Generale Turismo del Mibact e sarà il nuovo contenuto aggiuntivo di tutte le mostre internazionali del museo, nell’ambito dell’operazione il Mann nel Mondo”.

I contenuti del videogame sono stati sviluppati dall’associazione TuoMuseo e concordati con il direttore del MANN Paolo Giulierini e con il professor Ludovico Solima, docente di Management delle Imprese Culturali all’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Il ‘game designer’ è Fabio Viola. Esplorando le strade di Napoli e le sale del museo, il giocatore incontra dieci diversi personaggi e si imbatte in storie che attraversano le epoche, ma che presentano costanti riferimenti alla vita attuale.

Il gioco si snoda attraverso diversi livelli temporali: dal 79 d.C. a Pompei nelle ventiquattro ore che precedettero l’eruzione del Vesuvio, al 2017 presso le rovine della città romana, come turista che scatta una foto, proprio sul luogo delle ultime ore di vita di una famiglia incontrata in precedenza. Tra le particolarità del videogame c’è una colonna sonora originale che varia in relazione alle epoche nelle quali il giocatore si trova ed agli stati d’animo del protagonista. In ‘Father and Son’ c’è la ricostruzione virtuale, a cura dell’artista inglese Sean Wenham, degli ambienti del museo e di alcune strade di Napoli. Scelto da Apple come ‘prodotto vetrina principale’, il gioco è stato fin ora scaricato da Apple Store e Google Play da oltre 1,2 milioni di utenti principalmente in India con il 17,9% dei download, l’8,8% negli Stati Uniti, il 7,25% in Italia e il 6,2% in Indonesia, con un rating elevatissimo di 4,6/5.

In 12mila hanno effettuato check-in presso il museo, per lo sblocco di contenuti addizionali. Oltre 13.000 sono le recensioni su Google Play e oltre 320.000 le visualizzazioni dei Trailer ufficiali su YouTube. È in corso di realizzazione anche una versione del gioco in lingua napoletana con il coinvolgimento di alunni delle scuole dei quartieri Sanità e Forcella.

> di Francesco Bellofatto

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