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Agricoltura, cibi sicuri

  18 Febbraio 2019

Prodotti caseari innovativi e ricerca applicata: nasce il Caseificio sperimentale regionale

L’Agricoltura campana è una delle voci più importanti del Pil regionale, che attraverso la filiera agroalimentare riesce ad esprimere prodotti di qualità, con un costante aumento nell’export. Per questa ragione l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, nell’ambito del protocollo d’intesa con il CRAA (Centro per la ricerca applicata in agricoltura), associazione che annovera, tra i suoi soci, la Regione Campania e le Università di Napoli Federico II, del Sannio, di Salerno e della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha inaugurato a Eboli, presso l’Azienda agricola Improsta, il Caseificio sperimentale regionale.

Nella struttura si effettueranno attività di ricerca e di sperimentazione sui prodotti agroa-limentari tradizionali campani, attraverso il controllo e la validazione delle diverse tecniche di lavorazione. Le tecnologie saranno studiate sia presso il Caseificio, sia presso le aziende in collaborazione con il Cripat (Centro per la sicurezza della ristorazione e delle produzioni agroalimentari tradizionali).

“I formaggi tradizionali campani – spiega Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno – hanno origine nei sistemi produttivi tradizionali, che ne determinano peculiarità e che rappresentano esempi di biodiversità. Sono caratterizzati dall’impiego di latte crudo e di attrezzature tradizionali. Con l’avvio di queste attività, l’IZSM si può finalmente avvalere di una struttura in cui condurre ricerche che mettano i produttori nelle condizioni di proiettarsi verso sfide nazionali ed internazionali, puntando non solo sul rispetto delle tradizioni, ma anche sulla messa a punto di procedure di caseificazione innovative e nuovi studi volti a ottenere nuovi prodotti o a migliorare quelli già presenti”.

L’obiettivo è quello di definire un percorso tecnologico che garantisca la sicurezza alimentare dei formaggi campani, creando dei protocolli virtuosi da applicare nelle aziende di trasformazione.

“Con l’avvio delle attività creiamo un momento di formazione fondamentale per la ricerca applicata – dice Nicoletta Murru, del dipartimento di Medicina Veterinaria e delle Produzioni Animali della Federico II -: avere una struttura sperimentale è estremamente importante per fornire un supporto scientifico ai produttori del comparto e dar loro nuovi strumenti che gli consentano di essere competitivi in Europa e nel mondo”.

Per Mario Iervolino, commissario straordinario dell’Asl di Salerno, “con queste attività si potrà dare un riscontro ai produttori delle nostre aree interne tutelando anche i consumatori, garantendo il rispetto della tradizione e della sicurezza alimentare”.

Luca Sgroia, presidente del CRAA-Azienda Improsta, ha sottolineato come la scommessa e la sfida della competitività dell’agroalimentare campano, a livello nazionale ed internazionale, passa attraverso le nuove tecniche produttive e la sperimentazione: “in questo contesto – aggiunge – l’Improsta ha un ruolo fondamentale rispondendo alla sua mission istituzionale di ricerca applicata in agricoltura e di supporto a tutti gli operatori del comparto”.

Una straordinaria sinergia tra Regione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Asl, mondo universitario e Azienda Improsta, per rafforzare questo settore all’insegna della sicurezza alimentare. “Vogliamo che le nostre produzioni d’eccellenza conquistino quote sempre più significative sui mercati nazionale e internazionali”, conclude Franco Alfieri, capo della segreteria del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per il quale segue le politiche agricole.

> di Raffaele Rinaldi

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