Benessere

home > Benessere> Sud, emergenza Alzheimer

Sud, emergenza Alzheimer

  31 Gennaio 2019

A Villaricca un Centro terapeutico all’avanguardia in una villa confiscata alla camorra

Quante sono le persone colpite da alzheimer o altre demenze, in Campania? Nessuno lo sa, perché la Regione non ha mai svolto un’indagine epidemiologica. Ma, siccome in Italia il dato è ormai di 1.200.000 malati, il numero è certamente elevatissimo. A fronte di un impatto sociale così brutale, la risposta della Sanità è inesistente. Di quella rete dell’alzheimer che al Nord è ormai una realtà, e che ha nell’opera sapiente ed instancabile del professor Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, il suo pilastro e la sua punta di diamante, al Sud non c’è quasi traccia. E le carenze sono, atrocemente, le solite: informazione, fondi, personale e centri specializzati.

Tutto ricade sulle famiglie e sull’iniziativa privata, insomma, come nel caso dell’associazione AMNESIA fondata nel 2010 da una geriatra illuminata e valorosa: Patrizia Bruno, dell’Asl Napoli 2 Nord, che da sola è riuscita a fare miracoli, come ottenere una sede dall’enorme significato simbolico: una villa confiscata alla camorra a Villaricca che, tra l’altro, è l’unico comune dementia frendly della Campania.

Ogni giorno AMNESIA accoglie ben venti famiglie di persone colpite da demenza, alle quali offre un’area verde e ambienti dedicati alle attività terapeutico-ricreative: “Abbiamo realizzato un meeting centre – spiega la Bruno -, un centro specializzato che segue una metodologia internazionale di successo in cui ci si prende cura della persona coinvolta dalla demenza con tutto il nucleo familiare, perché conoscersi a fondo è fondamentale”.

L’impatto di questi centri è virtuoso anche economicamente, perché funge da filtro e consente di diminuire le ospedalizzazioni inutili. Ma per sviluppare una rete dell’alzheimer anche al Sud, bisogna prendere esempio da queste iniziative e imparare a fare sistema.

“Guarire dalla demenza ad oggi non si può, e la vera sfida – come sottolinea Paola Barbarino, napoletana, CEO dell’Alzheimer’s disease internationalè migliorare la qualità della vita di chi ne soffre”.  Nel Sud le eccellenze sono rare, ma spiccano il centro Anthropos, a Giovinazzo, creato da altri due indomiti e solitari combattenti, Maria Pia Cozzari e Mauro Abate, e il Centro regionale di Neurogenetica, di fama internazionale, fondato a Lamezia da Amalia Cecilia Bruni, la geniale scienziata che nel 1995 isolò il gene dell’alzheimer precoce.

In Italia la popolazione anziana raddoppierà in trent’anni: è l’ora di darci tutti da fare.

> di Flavio Pagano

condividi su: