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Paola Quattrini: Il mio amore per Napoli

  19 Gennaio 2019

E’ in scena domenica 20 gennaio alle ore 18,30 nella Casa della Musica di Napoli (PalaPartenope) con Giusepe Pambieri, Cochi Ponzoni e Erica Blanc, in Quartet, commedia ambientata in Italia, culla del bel canto, con protagonisti quattro grandi interpreti d’opera. Famosi, energici, irascibili e, insieme, divertenti, vivono ospiti in una casa di riposo. Cosa accade quando a queste vecchie glorie viene offerto di rappresentare per un galà il loro cavallo di battaglia, il noto quartetto del Rigoletto di Verdi “Bella figlia dell’amor”?

Paola Quattrini è la Signora del Teatro Italiano, quello con la Maiuscola, che nella sua lunga carriera ha attraversato tutti i generi, dal radiodramma allo sceneggiato televisivo, al cinema. Ma il grande amore rimane il Teatro, e Quartet è un po’ l’emblema di questa grande passione che non conosce tempo.

“In questo lavoro – dice Paola Quattrini – ritroviamo non solo il modo di tornare alle scene, ma anche di far ascoltare le nostre voci, riscoprendoci giovani”.

Qual è il segreto di questa giovinezza?

“La passione. Il teatro vive di passioni ed entusiasmi, la mia è una passione smisurata, oggi più di ieri, perché ogni attimo ha un sapore e va vissuto con maggiore coscienza. La mia vitalità, che mi riconoscono, nasce da questo e mi aiuta a superare le difficoltà del fare teatro oggi. Prima in ogni città dove recitavo rimanevo almeno un mese, oggi tutto è cambiato, tutto è più veloce: restare un solo giorno è inconcepibile”.

Quali sono le principali difficoltà del mondo teatrale, oggi?

“Tantissime… Se non ci fosse la passione degli attori ed il coraggio degli impresari il teatro non riuscirebbe ad andare avanti. Nei giovani trovo qualche volta la stessa nostra passione, ma c’è anche tanta disperazione. E pensare che ai tempi nostri non veniva considerato un vero e proprio lavoro, ma un ripiego. Oggi i giovani si devono riappropriare della cultura teatrale e recuperare questa grande passione, affrontando con coraggio e determinazione le difficoltà di questo mestiere. Recuperando soprattutto la capacità di dialogare con il pubblico: il teatro deve essere in grado di far ridere, riflettere e commuovere”.

Recita con altri protagonisti della scena italiana…

“Sono tutti bravi: tra noi c’è una grande sintonia. E, cosa abbastanza rara, non ci sono gelosie. Ognuno è soddisfatto per il proprio percorso artistico”.

Com’è il suo rapporto con Napoli?

“Il mio primo grande amore è stato un napoletano che ancora porto nel cuore. Qui ho vissuto la storia più importante della mia vita, anche se sofferta. Insomma, non mi sono fatta mancare niente, sempre le cose più complicate, perché hanno un sapore più profondo e ti rimangono radicate dentro. Chi non è innamorato di Napoli? Al confronto, Roma è invivibile. Purtroppo, come ho detto, per lavoro non riesco a godermi la città, devo scappare subito per le tappe successive”.

Ha attraversato tutti i generi, da Sartre a Pasolini e Tennessee Williams. Qual è il segreto di Paola Quattrini?

“Il segreto di un vero attore è saper affrontare qualsiasi genere. Chi sa far solo ridere e non essere drammatico a non è tagliato per questo mestiere. Penso a Walter Chiari o Vittorio Gassman. L’attore, come dice Pirandello, deve avere tante facce. Io affronto i personaggi con leggerezza, cerco l’ironia nell’interpretazione e lo porto alla risata senza volgarità. Ecco qualità che mi riconosco”.

Francesco Bellofatto

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