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Grenoble, da un secolo la Francia a Napoli

  16 Gennaio 2019

Nel 2019 l’Institut français di Napoli celebra il suo centenario. Un anno di festa per una delle istituzioni culturali più prestigiose della città. A dare il via alle attività del centenario è il concorso di arti grafiche “Un logo per il centenario dell’Institut français di Napoli”, presentato in presenza di Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia.

Insieme all’Ambasciatore, intervenuto anche in qualità di presidente della giuria hanno partecipato: Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, Philippe Apeloig graphic designer, Leonardo Sonnoli graphic designer, Giulio Baffi Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Annie-Claude Ruescas Preside dell’École Estienne di Parigi, Christophe Musitelli, consigliere culturale e direttore dell’’Institut français Italia, e Laurent Burin Des Roziers Console generale di Francia a Napoli e Direttore dell’Institut français di Napoli.

Il concorso, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e l’École Estienne di Parigi per assegnare un’identità grafica alle celebrazioni che si svolgeranno nel corso di tutto il 2019, è solo l’inizio di un fitto programma di manifestazioni che l’Institut ha in calendario all’interno dei suoi spazi e in altre sedi di importanti istituzioni accademiche e culturali di Napoli per festeggiare i suoi 100 anni.

Da ormai un secolo, l’Institut français di Napoli costituisce un centro d’insegnamento della lingua e della letteratura francese e un luogo dedicato al dialogo e agli scambi culturali tra Napoli e la Francia, con l’obiettivo di diffondere la cultura francese attraverso esperienze originali e innovative e attraverso un vivace confronto con la cultura partenopea.

La sua sede storica in via Crispi è conosciuta dai napoletani come “il Grenoble”, in riferimento all’iscrizione che, sulla facciata, ricorda il legame storico con l’Università di Grenoble. Fondato, nel 1919, all’indomani della Prima Guerra Mondiale, durante la quale la Francia e l’Italia avevano combattuto insieme, è stato uno dei primi Istituti francesi creati nel mondo, a testimonianza dell’importanza di Napoli come centro della cultura europea.

Il concorso di arti grafiche “Un logo per il centenario dell’Institut français di Napoli” ha visto la partecipazione di 58 proposte degli studenti provenienti dai due istituti d’insegnamento superiore francese e napoletano, che hanno aderito al bando di concorso. In particolare sono 43 i lavori realizzati dagli studenti del biennio di design della comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, coordinato dalla professoressa Enrica D’Aguanno e 15 i lavori realizzati dagli studenti del Diplôme supérieur d’art appliqué en stratégie de communication dell’École Estienne di Parigi, coordinato dal professore Yves-Marie Pinel e dalla professoressa Léa Walter.

Il primo premio è stato assegnato a Lou Legras dell’École Estienne di Parigi e le motivazioni della giuria si riferiscono “all’apprezzamento per l’eleganza della proposta grafica, la sua efficienza narrativa e la sua capacità a mettere in rilievo la ricca storia del Grenoble”. Il secondo posto è andato a Valeria Criscuolo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli per “la sua audacia formale, il suo spirito d’innovazione e la sua coerenza grafica”.

Le celebrazioni del centenario vedranno una nuova e diversificata programmazione, ricca di iniziative inedite. Il programma si muoverà tra appuntamenti di arte, cinema, letteratura e spettacolo con un obiettivo: promuovere l’incontro tra culture e gli scambi tra prestigiosi artisti della scena culturale franco-partenopea.

Nel corso dell’anno saranno invitati scrittori, artisti e registi francesi e napoletani a discutere nell’ambito delle “Leçons et Dialogues du centenaire”. Il 13 gennaio Toni Servillo ha tenuto una lezione sulla figura di Louis Jouvet. Seguiranno tra gli altri nomi come Jean-Philippe Toussaint, Amélie Nothomb, Catherine Cusset, Maylis de Kerangar, Erik Orsenna, Philippe Lançon, Iasmina Reza, Gilles Kepel, Laurent Pelly, Jose Montalvo, Ariane Mnouchkine, Mathieu Sapin, Stéphane Brizé, Noémie Lvovsky, Benoit Jacquot.

Non mancherà il cinema. È in programma un ciclo di film dedicati al centenario e pensato per celebrare Napoli e la Francia: tra le pellicole che saranno proiettate: “Cadaveri eccelenti”, “Le Mépris”, “Plein Soleil”, “Naples au baiser de feu”, “Il Giudizio universale”, “Toto’ a Parigi” e “Luisa Sanfelice”.

Anche l’arte occuperà un ruolo importante all’interno della programmazione dell’Institut con la presentazione di mostre di artisti francesi per i quali Napoli fu una fonte d’ispirazione importantissima: Ernest Pignon-Ernest, Simon Clavière, Renaud Auguste-Dormeuil e Yves Jeanmougin.

Infine a settembre sarà la volta di un seminario, in occasione della pubblicazione della tesi di Sandrine Iraci sulla nascita e lo sviluppo dell’Istituto francese di Napoli, con la partecipazione di Gilles Pécout, specialista della storia franco-italiana, rettore dell’Académie de Paris, ma anche di altri ex-direttori, insegnanti e studenti del Grenoble, come Dominique Fernandez e Jean-Noël Schifano.

Da un secolo l’Istituto francese fa da ponte tra Napoli e la Francia. Nei suoi giardini, nel giugno 1950, André Gide pronuncio’ il suo ultimo discorso, qualche mese prima di morire: “À Naples – Reconnaissance à l’Italie”. Ma molti altri scrittori ed artisti sono stati ospiti a Palazzo Grenoble come Jean-Paul Sartre, Georges Simenon, Jacques Derrida, Michel Tournier, Jorge Semprun, Edouard Glissant, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Maurice Ohana o Jean-Michel Wilmotte. E numerosi napoletani vi hanno studiato il francese, usato i libri della sua biblioteca, o applaudito i suoi concerti e la programmazione di film.

 

Alessandro Tasini

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