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Giffoni diventa Experience Opportunity 

  17 Ottobre 2018

 

 Giffoni Film Festival: il bilancio dell’edizione 2018 della rassegna del cinema per ragazzi 

Il bilancio dell’edizione che segna il “nuovo Giffoni” non è solo di cambiamento, ma di piena evoluzione. Come ama spiegare il suo ideatore, il direttore Claudio Gubitosi, “Giffoni è una creatura che rinasce dalle sue ceneri, che rinasce dalla sua distruzione. È un format in continuo divenire, un contenitore che, negli anni, non si è limitato al festival, e che da esperienza è destinato a diventare opportunità”. È questo l’obiettivo. In vista del cinquantennale, Giffoni evolverà ancora, e da Experience si tramuterà in Opportunity.  

Il cinema resta la materia su cui costruire il sogno e di cui nutrire i sogni. E su questo fronte la 48esima edizione ha riservato bellissime anteprime che hanno conquistato migliaia di fan, seguite sui social con entusiasmo e grandissima curiosità. E se il cinema resta trend topic, quest’anno, ancora di più, Giffoni è stato comunità, laboratorio, ginnastica della mente, palestra di idee e parole. 

Ricchissimo in tal senso il parterre di ospiti istituzionali: dal presidente della Camera, Roberto Fico e al vice premier Luigi Di Maio, passando per i ministri Sergio Costa (ambiente), Marco Bussetti (istruzione) e Alberto Bonisoli (cultura), fino ad arrivare ai sottosegretari Lucia Borgonzoni (beni e attività culturali) e Carlo Sibilia (interno), senza dimenticare il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. Giffoni è così diventato centrale nel dibattito politico, sociale e culturale del nostro Paese, una tribuna per opinioni e confronti, occasione unica di scambio, di crescita, di maturazione. Con i ragazzi sempre al centro, protagonisti assoluti e prioritari: dai jurors ai masterclassers, con le loro domande e quella “radicalità” unita alla voglia di sperimentare e scoprire che è patrimonio genetico dei giovani. Per gli ospiti un’occasione di arricchimento, per i ragazzi un’opportunità di crescita. D’altronde è questo che rende Giffoni unico al mondo. 

“Il calore e l’energia dei ragazzi – aggiunge Gubitosi – quei valori che non verranno mai riportati in un analytics e che invece rappresentano uno dei termometri più interessanti, è questo il dato che più mi interessa. Questa edizione rientra in una trilogia di temi dedicati alla natura, l’uomo, la salvaguardia del nostro pianeta. Ieri abbiamo partecipato insieme all’eclissi e alla felicità. Sentivo la leggerezza della felicità diffusa a Giffoni. Il mio mestiere, se è un mestiere, o meglio la mia missione è di essere produttore di felicità e di benessere”. 

“Il cinema – prosegue il direttore – resta un punto centrale, con i film in concorso presentiamo la bellezza ed i tormenti della nostra società. È stata un’edizione di rottura che ha abbattuto tutti gli schemi: non abbiamo il tappeto rosso, non abbiamo nastri, ritorniamo ad essere diversi proprio nel momento in cui abbiamo il dovere di parlare di temi come la convivenza. Ancora di più siamo stati comunità. La parola d’ordine è fiducia. La parola d’ordine è lealtà. Siamo un’idea che porta valori, valori mai fatui. Ci sono sette festival in uno stesso progetto. Abbiamo avuto le migliori anteprime, i migliori talenti. Ma oggi sono convinto che abbiamo raggiunto un obiettivo unico, più importante, quello di vedere le famiglie felici. Abbiamo avuto dodicimila auto al giorno. Abbiamo avuto più di 300mila presenze nel corso dei giorni. Tutti i luoghi di Giffoni sono stati coinvolti tra le varie attività, un vero incanto. E poi tante istituzioni, tanti brand, tante strutture. E tutti gli ospiti istituzionali con gli incontri speciali che abbiamo fatto con i ragazzi. Siamo i sesti al mondo tra i festival internazionali più amati, unico italiano così alto in classifica, ma vorrei parlare di un altro bilancio, quello sociale. Giffoni è un luogo fisico ma anche metafisico di cui fidarsi”.  

Giffoni finisce oggi e comincia oggi: “Mi segna forte questa edizione – conclude Gubitosi – è quella in cui sto distruggendo di più per ricostruire. Ci avviamo in un cammino che ci porterà ai cinquant’anni. Senza correre, però. Tra le novità l’anno prossimo voglio che i bambini della giuria + 10 parlino in inglese. Siamo praticamente già pronti per passare da Experience ad Opportunity. Il tema dell’anno prossimo già l’abbiamo deciso: sarà l’Aria. Produciamo 560 attività durante l’anno. Abbiamo dimostrato come si fa industria della cultura”. 

 

di Raffaele Rinaldi 

 

 

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