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RUBRICA Campania che bevi: Vinitaly 2018, tutti i numeri di un successo

  25 Luglio 2018

Vinitaly, con il suo ricco programma di convegni e degustazioni, si è concluso a Verona con un segno positivo. Molti produttori descrivono l’edizione numero 52 come la migliore degli ultimi cinque anni.

Cresce il numero degli addetti al settore e si contengono le orde di persone che si recano in fiera solo per bere. Ben 32mila i buyer accreditati da 143 nazioni, con in testa gli Stati Uniti d’America, la Germania, il Regno Unito, la Cina, la Francia e il Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca).

Interessante la nota di folclore all’italiana: tanti i vip che hanno esposto in quanto titolari di un’azienda vinicola. Tra gli altri, da Sud a Nord e ritorno: Bruno Vespa, Gianna Nannini, Oliviero Toscani, Massimo D’Alema e così via.

Tra le molte occasioni di celebrazione, i 10 anni della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI). Il Vinitaly 2018 ha segnato il raggiungimento delle 150 cantine espositrici della Federazione che può oggi contare oltre mille iscritti. Cantine piccole o indomabili nella filosofia di lavoro che trovano nell’ormai ampio stand della FIVI riparo dai costi fiera non accessibili a tutti ma soprattutto una visibilità mirata a un target consapevole e particolarmente interessato che cerca nella FIVI l’etichetta di nicchia.

Non solo vino a Vinitaly. Si rinforza il legame wine and food. Tanti gli chef protagonisti (per citarne alcuni: Cristina Bowerman, Pino Cuttaia, Niko Romito) e poi, visto che ancora tiene “la bolla pizza”, come la chiamano in tanti, non ci si è potuto sottrarre a qualche performance.

Complice la voglia di aziende e consorzi di indovinare l’abbinamento più accattivante per la propria tipologia. Ed ecco che il Consorzio del Sannio propone a Verona, nella pizzeria del maestro Guglielmo Vuolo, le proprie etichette di Falanghina o che il Prosecco Doc agganci lo stesso maestro, e il suo collega Denis Lovatel, per dar vita alla prima tappa di un tour che lo porterà, con il Molino Agugiaro & Figna, in America. Ma mentre i due proponevano i propri assaggi, un altro artigiano di rilievo, come il maestro Enzo Coccia, si produceva nelle sue pizze fritte per l’azienda Zonin.

Il Vinitaly 2018 ha fatto emergere, non solo nella scelta degli abbinamenti, la volontà di “fare sistema” dei tre Consorzi. Prosecco DOC, Asolo Prosecco DOCG, Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG hanno allestito, oltre alle singole e tradizionali aree espositive, un unico ulteriore padiglione comune esperienziale e interattivo.

Ma il duo vino pizza non ha mancato di invertire la direzione geografica dell’abbinamento. Ed ecco che Renato Bosco, pizzaiolo e patron di Saporè di San Martino Buonalbergo, è stato chiamato ad accompagnare, con il suo crunch di pizza, il rosé pugliese metodo charmat di Masseria Altemura. Un Negramaro spumantizzato dal colore fulminante con ricche note di floreali e minerali. Di facile beva eppure non banale, grazie al nerbo del vitigno di base.

> di Monica Piscitelli

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