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NUOVE TERAPIE ANTI EPATITE C: CURE SEMPRE PIÙ PERSONALIZZATE

  10 Aprile 2018

L’equipe di Nicola Coppola (Università della Campania) punto di riferimento per la ricerca.

Cure sempre più personalizzate a disposizione dei pazienti affetti da epatite C. Non tutti i pazienti, infatti, sono uguali, per cui la terapia cambia a seconda non solo del genotipo virale ma anche della presenza di eventuali co-infezioni (HIV, HBV), di cirrosi o di fallimenti ad una precedente terapia antivirale.

La Campania è tra le regioni con maggiori tassi di prevalenza: si stimano circa 100.000 portatori, e tassi di mortalità per cirrosi ed epatocarcinoma più alti rispetto alla media nazionale.

Le nuove terapie, basate sull’impiego di farmaci antivirali diretti (DAAs), hanno rivoluzionato il trattamento dell’epatite C garantendo tassi di guarigione superiori al 95% e sono, ormai, terapie ampiamente disponibili e rese più accessibili dall’AIFA tramite l’estensione dei criteri di rimborsabilità a tutti i pazienti.

L’obiettivo è quello di sradicare l’epatite C, attraverso cure sempre più personalizzate, nelle quali la scelta della terapia passa anche attraverso la possibilità di svolgere indagini molecolari, che consentono di individuare mutazioni virali importanti, in modo da selezionare la terapia migliore. Ciò è più evidente e necessario in quel gruppo di pazienti che hanno sviluppato resistenze alla terapia antivirale e che rappresentano uno dei “punti caldi” nell’ambito del piano di eradicazione nazionale per l’HCV. In quest’ottica si svolge l’attività di Nicola Coppola, primario del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta e Responsabile del Laboratorio di Biologia Molecolare delle Malattie Infettive del Dipartimento di Medicina Pubblica, Clinica e Preventiva dell’Università della Campania L. Vanvitelli. Insieme al suo gruppo di ricerca, da tempo impegnati nel trattamento dell’epatiti croniche HCV correlate, hanno fatto della loro attività in ambito molecolare un punto di riferimento regionale oltre che nazionale. E’ inoltre tra i responsabili scientifici del Congresso “Eradicazione di HCV 2.0: la parola ai protagonisti”, tenutosi a Napoli lo scorso 12 dicembre, nel corso del quale diversi specialisti si sono confrontati sul tema, facendo emergere che la valutazione dell’efficacia dei trattamenti non può prescindere da un’attenta analisi dei fallimenti terapeutici per i quali è richiesta maggiore sinergia tra gli specialisti del settore.

> di Nunzia Di Meo

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