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ISTITUTO PAOLO COLOSIMO: UN TESORO NEL CUORE DI NAPOLI

  03 Gennaio 2018

Silvio Uccello: L’impegno della Regione Campania per la valorizzazione del complesso monumentale

Tra il Museo Nazionale e il Palazzo Albertini dei Principi di Cimitile, adiacente alla chiesa di Santa Teresa degli Scalzi sorge l’Istituto Paolo Colosimo per i non vedenti, uno dei più importanti in Italia per l’istruzione e l’avviamento al lavoro dei ragazzi privi di vista.

Fondato nel 1892 su iniziativa della Regina Margherita, l’Istituto è intitolato al figlio di Gaspare Colosimo e Donna Tommasina Grandinetti, prima presidentessa dell’Istituto.

All’interno della struttura, nel primo dopoguerra è nata una scuola professionale dedicata alle opportunità lavorative per i non vedenti: con l’invenzione dei telai semimeccanici gli ospiti del Colosimo hanno imparato tutte le operazioni di tessitura, montaggio e smontaggio del telaio e dei suoi elementi. All’interno delle officine dell’Istituto sono stati brevettati nuovi sistemi di produzione, come i campanelli per i telai di tessitura, riconosciuti e premiati in tutto il mondo.

“Oggi la struttura – spiega l’avvocato Silvio Uccello, Direttore Generale per le Risorse Strumentali della Regione Campania, che ci ha fatto da guida al Colosimo – ospita giovani di entrambi i sessi provenienti da tutto il Mezzogiorno, che attraverso i corsi specialistici possono inserirsi nei mondo dei lavoro con adeguata competenza professionale. L’Istituto è ricco di opere d’arte provenienti da numerose donazioni di privati e di Enti, ed ha una rilevanza sociale di particolare entità atteso che è stato fin dalla sua fondazione uno de più importanti d’Italia per la scolarizzazione dei ragazzi non vedenti e ipovedenti, la loro integrazione e l’avviamento al lavoro”.

Qual è l’impegno della Regione per il Colosimo?

La Regione Campania, nel rispetto delle disposizioni statutarie dell’Ente provvede alla accoglienza in Istituto dei ragazzi non vedenti ed ipovedenti, alla loro socializzazione ed integrazione. Assicura un regime di semiconvitto e convitto, attività formative e di animazione, accedendo a forme di raccordo con servizi territoriali ed associazioni di volontariato. La Regione, inoltre, è impegnata nella valorizzazione della struttura mediante l’organizzazione di attività culturali inter istituzionali.

E’ possibile, secondo lei, anche una prospettiva di fruizione turistico-museale affianco alle finalità istituzionali del Colosimo?

Proprio in virtù di quanto conservato all’interno del vasto Istituto, per la prossimità al MANN e la particolare ubicazione nel centro storico della città, si potrebbe immaginare l’istituzione di un polo turistico-museale utilizzando, ai fini pratici e sfruttando la particolare connotazione dell’istituto stesso, i giovani non vedenti/ipovedenti come guida alla struttura monumentale, alle opere d’arte conservate ed ai laboratori ancora esistenti con tutte le attrezzature utilizzate fino al momento in cui, per disposizioni ministeriali, vennero sospese le attività artigianali.

> di Francesco Bellofatto

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