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PRESEPE NAPOLETANO: L’ARTE INCONTRA LA TRADIZIONE

  27 Dicembre 2017
Presepe Napoletano: Da San Martino a San Gregorio Armeno

Presepe: da San Martino a San Gregorio Armeno, un suggestivo itinerario tra storia e artigianato

Il presepe è per Napoli e i napoletani un simbolo, un emblema della tradizione folkloristica. Lucariello, personaggio interpretato da Eduardo De Filippo in Natale in casa Cupiello, è l’esempio più rappresentativo della passione che i napoletani nutrono verso l’usanza di realizzare il presepe. Ma la Storia insegna che il presepe napoletano nasce prima come opera d’arte e poi diventa icona di costume.

Per godere dei presepi più belli di Napoli, capolavori della manifattura artigiana settecentesca e ottocentesca, è necessario recarsi all’interno di alcuni dei più importanti musei napoletani. Al Museo Nazionale di San Martino, è conservato il più famoso tra questi esempi, il presepe Cuciniello, il quale da decenni combatte una dura battaglia con un degno avversario, il presepe del Banco di Napoli, conservato a Palazzo Reale, all’interno della cappella Palatina.

Michele Cuciniello era un architetto, vissuto nella prima metà dell’800, anni durante i quali le botteghe dei “pastorai” nascevano giorno dopo giorno. Lentamente la collezione settecentesca del Cuciniello crebbe, fino a diventare tra le più grandi esistenti in Campania ed una delle più note al mondo, contando circa 800 pezzi. Nel 1879 l’intera raccolta fu donata al Museo di San Martino. Si racconta che l’allestimento della scenografia, o meglio del cosiddetto “scoglio”, fosse stato realizzato direttamente dal Cuciniello, ecco perché questa collezione reca il suo stesso nome.

Questo museo è scrigno di molti altri capolavori della tradizione presepiale, come il presepe Ricciardi e il presepe Perrone, frutto di un lascito ereditario e costituito da circa 1000 pezzi. Quello del Banco di Napoli, detto volgarmente “presepe del Re”, è considerato uno degli esempi più alti dell’arte presepiale napoletana. Si tratta di una scenografia estremamente complessa, frutto dell’assemblaggio di svariati pezzi, provenienti da collezioni diverse, riuniti in un gruppo che conta circa 400 figure. L’autografia di questa opera spetta ad alcuni dei più importanti maestri scultori napoletani, tra i quali Giuseppe Sanmartino, Salvatore di Franco, Matteo Bottigliero. La scenografia vede dominante la montagna del Vesuvio, sfondo solito per le scene dei presepi napoletani.

All’interno della Basilica di San Paolo Maggiore in Piazza San Gaetano si trova il Museo Permanente del Presepe Napoletano. L’idea nasce dalla collaborazione tra due forze, una pubblica e l’altra religiosa. Il Magistrato Ugo Ricciardi ed il Cardinale Crescenzio Sepe sono gli ideatori di questo progetto, il quale è sostenuto dalla Fondazione Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il museo ha un fine specifico: recupero e diffusione delle antiche tradizioni affinché queste non vadano perdute. La gestione è affidata ad una commissione di esperti, i quali selezionano meticolosamente le più importanti opere della tradizione presepiale, provenienti da ogni parte del mondo.

Al Real Museo di Capodimonte tappa obbligata, presso gli Appartamenti Reali, per ammirare una parte della collezione della famiglia Catello. Il gruppo con la Gloria degli Angeli e quello con la scena dell’Elefante sono gli esemplari più prestigiosi, essendo raffigurazioni di eventi realmente accaduti. Sembra infatti che la figura dell’elefante sia strettamente legata a quello che fu donato a Carlo di Borbone dal Gran Visir, nella prima metà del’ 700. La famiglia Catello nota soprattutto per la manifattura argentiera di cui si occupava, fu una delle più importanti nel mondo del collezionismo di pezzi da presepe.

Tappa immancabile per i turisti che visitano Napoli a dicembre, ma anche per gli stessi napoletani, è la “passeggiata” in via San Gregorio Armeno, dove si aprono le botteghe delle famiglie artigiane più note per la realizzazione di pastori, come i Ferrigno, giunti alla seconda generazione, tra le più famose per la realizzazione di pastori in terracotta, tecnica questa tramandata di padre in figlio. Il duro lavoro, fatto tutto a mano, porta a mettere in scena sia eventi tipici della tradizione natalizia, sia piccole rielaborazioni in grado di rendere ogni pezzo unico, sempre però restando entro i canoni della devozione religiosa. La Famiglia Di Virgilio, attiva dal 1830,  oggi è rappresentata da Genny, che ha scelto di volgere lo sguardo non solo verso la tradizione, ma ha inaugurato un presepe “mondano” con personaggi dello spettacolo, della politica o dell’attualità italiana ed internazionale.

I fratelli Vincenzo e Luciano Capuano portano avanti una lunga tradizione di famiglia, nata nel 1840 e tramandata di generazione in generazione: sono, tra l’altro, gli autori del famoso presepe di Pietrelcina del 1996 e del presepe di San Giovanni Rotondo del 1998. Nel 2002 la loro arte presepiale sbarca in Spagna, dove mettono la firma al presepe direttamente commissionatogli dal Re Juan Carlos.

> di Vincenzo Morrone

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