Il panino? Da 12 Morsi è gourmet
29 Novembre 2017
Diciamo la verità: il termine “panino” a Napoli inizia ad essere un po’inflazionato ed a trarre in inganno. Chi si ricorda del mitico King Frankfurter di via Carducci? O in tempi più recenti Wienerwald? Bando alla storia a Napoli c’è panino e panino. E se vogliamo coniugarlo con il termine “gourmet” è bene fare una tappa da 12 Morsi in via Alabardieri dove Vincenzo Cerbone & soci, dopo il fortunato abbinamento lo scorso anno con lo “stellato” Francesco Sposito /Taverna Estia, Brusciano), quest’anno puntano ad un nuovo menù di tutto rispetto, messo a punto dallo chef Mirco Scognamiglio, dove certamente non basteranno i classici “12 morsi” per gustarlo tutto.
Siamo andati a curiosare, complice Fabio Ditto di Kbirr e le sue straordinarie creazioni (siamo sempre sostenitori della Impeial Stour Paliat, ma devo dire che la CuorediNapoli merita), per consolidare la nostra convinzione che a Napoli, se vuoi mangiare bene, c’è una terza via che porta ai panini.
E il menù autunno/inverno ne è una dimostrazione. Il Bun è sempre quello, buono, di Rescigno, con farina biologica proveniente da grano italiano macinato a pietra dal Mulino Agugiaro e Figna (lievitazione naturale 18 ore). Dalla cucina si apre con Sashimi di Manzetta Prussiana e Formaggio Canapaccio (Casa Turillo), per passate ad una Tartare di Fassona, Maialino Nero Casertano (Selezione Cillo) cotto a bassa temperatura e Baccalà Islandese in tempura allo zafferano con crema di Papaccella (Bruno Sodano).
La sorpresa viene con i Tacos con Genovese cotta secondo la più autentica tradizione napoletana (e questo basterebbe a giustificare una serata in via Alabardieri). Si prosegue con due classici: Hamburger di Podolica e di pollo, per poi passare al Grand Gourmet di Chianina (Selezione Cillo) con Gorgonzola Dolce (Sogni di Latte) e Salsiccia di Maialino Nero.
A conclusione, la Cheescake della casa. A quando una stella?