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LAVORO: CITTà A MISURA D’IMPRESA

  09 Novembre 2017
L'intervista a Enrico Panini, Assessore Comunale al Lavoro.

Lavoro e Napoli: le iniziative del Comune

Enrico Panini, Assessore Comunale al Lavoro: Napoli, la parola d’ordine è innovazione

Sono tanti i giovani napoletani che, pur avendo un titolo accademico e tanta voglia di crescere professionalmente, lasciano la propria città in cerca di fortuna. Ma c’è anche chi coraggiosamente sceglie di restare provando a creare un’impresa. Ad Enrico Panini, assessore al bilancio, al lavoro e alle attività economiche del Comune di Napoli, abbiamo chiesto dei suggerimenti per i giovani che vogliono creare nuove attività.

Il Comune come aiuta i giovani che vogliono fare impresa?

Noi sosteniamo i giovani e le imprese giovanili con ogni possibile leva. Tra gli interventi messi in atto fino ad oggi vi sono l’istituzione di validi incubatori di impresa, come il “CSI” di San Giovanni a Teduccio e la “Casa della Socialità” di Scampia, che aiutano a trasformare le idee innovative in occasioni di investimento grazie ad un percorso di sostegno alla creazione di start up. Oggi, invece, il Pon città metropolitana di Napoli prevede interventi a sostegno della creatività e della voglia di fare dei giovani cittadini attraverso azioni di orientamento, accompagnamento al lavoro ed alla creazione di impresa.

Lo strumento “Reti d’impresa” in cosa consiste? E può supportare i giovani imprenditori?

Le reti sono uno strumento di cooperazione fra imprese che, attraverso la sottoscrizione di un contratto, detto appunto “Contratto di rete”, si impegnano a collaborare reciprocamente in attuazione di un programma comune. Così le aziende hanno l’opportunità di realizzare obiettivi ambiziosi, grazie alla collaborazione con altre imprese, senza rinunciare alla propria autonomia giuridica. Questa tipologia contrattuale, ovviamente, può risultare di grande supporto per i giovani imprenditori, soprattutto nella fase di start up. Il Comune sposa questa tipologia di filiera nelle produzioni e, non appena può, bandisce incentivi economici proprio per favorire la loro costituzione. Risale, infatti, allo scorso maggio un protocollo di intesa non esclusivo del Comune con “Assoreti PMI” finalizzato al sostegno del tessuto imprenditoriale locale attraverso la promozione dello strumento delle “Reti d’Imprese”.


In una città come Napoli quali sono i settori più favorevoli sui quali un giovane può davvero puntare?

In qualunque settore, oggi, la parola chiave per avere successo è l’innovazione, senza però rinnegare le radici della propria tradizione. La nostra città vive da sempre questo contrasto proficuo tra tradizione e innovazione e riuscire ad equilibrare entrambe le tendenze è sinonimo di successo in qualunque campo. Investire in innovazione tecnologica è la prima mossa da fare per stare al passo con i tempi. I settori in cui Napoli può ritenersi più competitiva spaziano dai servizi turistici e dell’accoglienza fino a quelli della filiera agro-alimentare e dell’artigianato 4.0.

Quali sono le criticità da risolvere per agevolare lo sviluppo imprenditoriale dei giovani? Costo del lavoro, criminalità ed accesso al credito?

In Italia e nella nostra città sono tante le criticità che impediscono di fare impresa e che andrebbero risolte. Tra queste, prima tra tutte, la difficoltà dei giovani ad accedere al credito delle banche che non erogano finanziamenti a causa della mancanza di garanzie. Questo tipo di ostacolo porta frequentemente i giovani a ricorrere a prestiti paralleli, innescando, così, fenomeni di usura controproducenti. Il costo del lavoro spesso blocca i programmi di assunzione di un’azienda ed il suo sviluppo. Inoltre i tempi burocratici sistematicamente lunghi per accedere ai finanziamenti, quando questi sono a disposizione, costituiscono un ulteriore ostacolo.

> di Marco Altore

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