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KONSEQUENZ, IL CONTEMPORANEO

  01 Agosto 2017

Incontro con il compositore Girolamo De Simone: Più spazio per le avanguardie musicali italiane

Girolamo De Simone, vive e lavora alle pendici del Monte Somma, a ridosso del Vesuvio. Compositore, interprete e critico musicale, è uno degli esponenti delle avanguardie italiane legate alla musica di frontiera.

Ho cominciato a scrivere musica – sottolinea De Simone – grazie ad Eugenio Fels, leggendario pianista-compositore, che mi chiese di scrivere una cadenza ad una Sonata di Beethoven: tutto cominciò da là. Ma anche da bambino mi divertivo per ore a suonare su un vecchio verticale nero, quello delle nonne, per intenderci.

La tua attività musicale è contraffistinta da una costante ricerca…

Storicamente, in questa città, la “ricerca”, connotata attraverso l’alone di una contemporaneità non solo retorica, è cominciata con Luciano Cilio, attraverso una fortunata rassegna da lui curata nel 1981 per Estate a Napoli. Si trattava di “Avanguardia e ricerca musicale a Napoli negli anni ’70”. Oltre a Luciano vi parteciparono musicisti come Antonio De Santis, Eugenio Fels, Emery Cardas, e altri artisti di numerose discipline, da Marianna Troise a Fabio Donato. I testi più importanti furono firmati da Gianni Cesarini, storico critico musicale del “Mattino”, protagonista di uno dei più eroici esili volontari della nostra città.

Parlaci della tua produzione discografica…

La mia discografia è consultabile facilmente sul sito www.girolamodesimone.com: si tratta di una trentina di cd, pubblicati da etichette “extra moenia” come Curci e Die Schachtel, anche se i titoli a cui tengo di più sono stati prodotti dalla factory Konsequenz, un progetto interamente autonomo. I dischi a cui tengo di più sono “Inni e antichi canti” e “Qaf”. In entrambi suono prevalentemente il pianoforte, dando spazio a quella che amo definire “musica sottile”, per la ricerca costante di delicatezza, evocatività ed essenzialità nel suono.

Hai citato Konsequenz…

Sì: Konsequenz è il progetto di vita che mi accompagna da 25 anni: nata come rivista per i tipi delle Edizioni Scientifiche Italiane, dopo un periodo di pura elettronica, torna al cartaceo grazie a Diego Guida, che pubblicherà la quarta serie. Ma Konsequenz è molto di più: come etichetta discografica ha pubblicato cose rarissime di Antonello Neri, Pietro Grossi e dello stesso Luciano Cilio. Ha dedicato speciali alla musica di frontiera italiana, con Cecilia Chailly, e altri, ma soprattutto interi cd riservati ai compositori napoletani, quali, tra gli altri, Enzo Amato, Max Fuschetto, Carlo Mormile e Carlo Vignaturo. Infine, Konsequenz è partner di Musica Millemondi, storica rassegna da me diretta per vent’anni grazie a Laura Angiulli, Rosario Squillace e il Teatro di ricerca e innovazione Galleria Toledo.

Una definizione di “musica contemporanea”: quali nomi sono interessanti, quali rassegne?

Preferisco il plurale: “Musiche contemporanee”. Il panorama attuale è variegato: la contemporanea è da tempo diventata ‘musica di frontiera’, e ha trovato un nuovo pubblico. Nomi? ce ne sono diversi. Valerio Daniele, Francesco Massaro, per non dir solo nomi di napoletani. Nel jazz (anche se non è “solo” jazz) il più grande è per me Cesare Picco.

E a Napoli?

Il San Carlo aprirà alla contemporanea napoletana, ospitando i giovani del Liceo Margherita di Savoia. Un risultato importante raggiunto grazie all’apporto, tra gli altri, di Giuseppina Maria Wally Crocenti e Angelo Greco.

> di Francesco Bellofatto

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