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Storia di un fondatore: Achille Lauro.

  08 Gennaio 2017

La storia del Sindaco di Napoli che fu in grado di mettere Napoli, e il suo porto, al centro del Mediterraneo.

Parlare del porto di Napoli, del suo approdo al centro del Mediterraneo, richiama alla mente il “comandante”, il personaggio che più di ogni altro ha identificato il rapporto tra i napoletani e il mare.

L’ultimo piano del suo palazzo, prospicente via Marina (che una volta ospitava anche la redazione del quotidiano Roma, ed oggi è stato trasformato nel modernissimo Romeo Hotel), era la tolda dalla quale controllava tutti i movimenti delle sue navi.

Achille Lauro, sorrentino, è stato il fondatore della Flotta che porta il nome della sua famiglia, una delle più potenti flotte italiane di tutti i tempi e tra le più importanti aziende del Meridione, nonché di un vero e proprio impero finanziario caratterizzato dalla compartecipazione alle sue attività da parte dei suoi dipendenti.

Sindaco di Napoli, presidente del Napoli Calcio, la fortuna di Lauro risale agli anni ’20 del secolo scorso, con l’acquisto della nave Iris, la prima di altre sei “sorelle”; in breve la flotta divenne la più grande del Mediterraneo di tutti i tempi. Già prima della Seconda guerra mondiale il “Comandante” possedeva ben 56 cargo, quasi tutti catturati o distrutti durante il conflitto, in particolare dai bombardamenti che colpirono il porto di Napoli.

Nel 1947 Achille Lauro fu costretto a ripartire da zero, trasformando tre navi da carico e destinandole al trasporto degli emigranti, in particolare verso il Sud America e l’Australia. Seguirono, negli anni ’50, i primi transatlantici, fino a giungere alle due ammiraglie, l’Angelina Lauro e l’Achille Lauro, dedicate al mercato crocieristico.

Il “Comandante” morì nel 1978 e due anni dopo la Lauro Lines entrò in fallimento. Fu venduta alla MSC che ribattezzò la flotta prima “Starlauro” e poi “Mediterranean Shipping Company”.

>Di Marco Altore

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