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Dal teatro al cinema la risata non ha confini con gli Arteteca

  19 Ottobre 2016

Intervista al duo di made in Sud, animali di un palcoscenico multimediale.

Monica Lima ed Enzo Luppariello, in arte gli “Arteteca”, duo comico in scena, coppia di vita fuori dal palco. Preciso lui, dinamica lei, si bilanciano e si conoscono bene e insieme ci hanno raccontato del loro presente e futuro, tra un ciak e l’altro del loro prossimo lm “Natale a Londra: Dio salvi la regina”, in programma nelle sale cinematografiche a dicembre.

Avete iniziato con il teatro poi con Made in Sud, vi siete rodati con la televisione e in – ne avete debuttato nel Cinema. Come è stata questa esperienza?

Enzo: Il cinema è stata un’esperienza bel- la ma non semplice. Possiamo definirla una scommessa fatta insieme al produttore e distributore Nando Mormone, ideatore di Made in Sud e nostro agente. Quando ci ha proposto per la prima volta il film “Vita, Cuore, Battito” eravamo molto scettici ma lui ci ha creduto nonostante l’assenza di altri coproduttori e codistributori. Ha avuto ragione: nelle circa cento sale in cui il film è uscito ha riscosso enorme successo.

Il film che state girando ora è invece prodotto da De Laurentiis, qui che ruolo interpretate?

Enzo: Il lm si intitola “Natale a Londra: Dio salvi la regina”, i protagonisti sono Lillo e Greg, poi tra gli altri interpreti anche Nino Frassica. Noi facciamo parte di questo grande cast interpretando gli stessi personaggi del nostro film, con delle piccole variazioni. In questo caso i protagonisti hanno avuto successo e infatti saremo i proprietari di un ristorante a Londra.

Non temete di rimanere ancorati a questi personaggi ?

Monica: No, affatto, d’altra parte il nostro percorso è stato lunghissimo e abbiamo avuto modo di sperimentare molti altri personaggi. Già nell’ultima serie di Made in Sud ci siamo cimentati in altre interpretazioni. E poi, fin quando in questi ruoli siamo noi a divertirci, anche la gente si diverte.

Com‘è nato il duo Arteteca?

Enzo: Noi stiamo insieme da tredici anni, due dei quali di matrimonio. Lavorare insieme è stato quasi naturale. Entrambi abbiamo avuto un’esperienza teatrale. All’inizio io scrivevo solo e Monica faceva la monologhista ma ho sempre notato in lei delle corde comiche, nonostante Monica puntasse ad un teatro più impegnato di prosa, drammatico e di Eduardo.

Monica: Poi ho convinto Enzo a duettare con me. Da sola non mi divertivo, senza contare che, essendo sola, era interamente mia la responsabilità se qualcosa non andava bene, ora invece, se si sbaglia so di chi è la colpa!

Avete un personaggio che vi ispira o che è o è stato fonte di ispirazione?

Enzo: Per Monica, che conosco molto bene, posso sicuramente dire che adora Anna Marchesini, (scomparsa lo scorso 30 luglio ndr), un’artista completa a cui lei si ispira in maniera partenopea, mentre per me è Charlie Chaplin che ho apprezzato facendo questo mestiere, non avendolo vissuto.

Teatro, Televisione, Cinema, tre mondi diversi in cui vi cimentate ma quale vi emoziona di più?

Monica: È il rapporto con il pubblico che cambia. La diretta televisiva, ad esempio, consente di vivere le reazioni immediate, si instaura un rapporto diretto con gli spettatori, proprio come nel teatro ed è questo che ci emoziona sempre.

Considerando il periodo storico che stiamo vivendo, quanto è difficile far ridere?

Enzo: In ogni epoca si sono attraversati momenti difficili e quindi riuscire a far ridere è sempre impegnativo. Oggi c’è, effettivamente, una difficoltà maggiore ma è rappresentata non dagli eventi che viviamo, bensì dalla velocità richiesta che rende molto più complicata la comicità. Mi spiego meglio: in passato in un’intera commedia si rideva tre, quattro volte ed andava bene così; oggi invece, gli input sono maggiori. Devi subito catturare l’attenzione del pubblico per evitare che si dedichi ad altro. La prima risata deve arrivare già nei primi venti secondi, altrimenti è come se perdessi la platea.

Monica ed Enzo siete anche autori dei vostri sketch?

Enzo: Nella comicità il comico è creatore di se stesso nel senso che il personaggio nasce da te, poi ci si confronta e si cresce con l’autore di riferimento che nel nostro caso è Ciro Ceruti, mentre in Rai abbiamo anche altri autori con cui lavoriamo per preparare le nostre gag.

Quali progetti per il futuro?

Enzo: Stiamo cercando di preparare uno show da portare in giro per i teatri. Già facciamo molti live, serate in piazza e, oltre al film, abbiamo in cantiere un progetto più  strutturato che speriamo di far partire per Natale. È poi prevista un’altra edizione di Made in Sud a cui, in qualche modo, parteciperemo, del resto è il nostro laboratorio perenne, sempre che non ci caccino loro…

Come sono i rapporti con i colleghi di Made in Sud?

Enzo: Sicuramente qualche con conflitto c‘è stato, c‘è e ci sarà ma, comunque, considerando il mondo particolare dello spettacolo, possiamo affermare senza dubbio di essere un gruppo unito che si vuole bene e collabora. Siamo una bella squadra ed infatti proprio per questo a volte stupiamo.

Avete un sogno nel cassetto?

Monica: Continuare a fare questo lavoro; i sogni che avevo si stanno pian piano realizzando con serenità.
Enzo: per me l’importante non è avere un solo sogno nel cassetto ma tanti, perchè sognare è ciò che ti fa vivere meglio. Ecco, diciamo che il mio sogno nel cassetto è avere un sogno nel cassetto per sempre!

> di Claudia Prezioso

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