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Ritrovare il benessere in tre semplici passi

  19 Giugno 2016

Recuperare la forma fisica per superare la prova costume si può, seguendo poche e semplici regole

Superato lo scoglio di Natale, in cui ci si promette «dal 1° gennaio: dieta!» (consapevoli di tradirsi pochi giorni dopo, con la testa infilata nella calza epifanica), e salpando dalle feste pasquali, ove si iniziano a calcolare chilocalorie contenute in ogni alimento animale, vegetale e minerale (ovviamente solo dopo averli ingurgitati!), ci si ritrova nell’alto mare del: come riprendere dignità fisica, prima di approdare alla cosiddetta “bella stagione”?

Quest’anno, poi, la distanza tra la “prova barbeque” e la “prova costume” è tale da promettere ottimi risultati anche ai più renitenti. Non ci sono scuse!

Il mio tridente di consigli, in concerto con tempo libero e condizioni psico-fisiche appropriate, sarà scontato ma di sicuro facile da adottare: seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, ritagliarsi un momento per l’attività fisica e riposare quanto basta.

Primo punto: ricordate che la natura mette a disposizione la giusta frutta (e verdura) nella giusta stagione. Il vostro fruttivendolo di fiducia saprà prendersi cura di voi.

Per l’occasione, ricordiamoci delle carote: il betacarotene, pro-vitamina del retinolo, può aiutarvi a proteggere gli occhi dal sole estivo; il licopene, altro carotenoide, dei pomodori, da buon antiossidante, ha il potere di liberare l’organismo dai radicali liberi dovuti ai raggi ultravioletti.

È stato provato che gli elementi e i composti contenuti negli alimenti non sono assimilati totalmente. Perciò possono essere d’aiuto una sana dormita e del movimento (a dimostrazione di come i tre punti sopraelencati siano così stretti tra loro!).

Per attività fisica non intendo vincere la Maglia Rosa o diventare Mister Olimpia a tutti i costi: anche una passeggiata di mezz’ora all’aria aperta può fare la differenza. Per esempio, le endorfine, molecole il cui nome fa capire che sono prodotte dal nostro stesso organismo e che hanno un effetto similare alla morfina, una volta rilasciate dal cervello, controllano la fame (e qui ci si collega al punto precedente), rilassano mente e corpo e hanno un ruolo importante nella regolazione del sonno. E quindi ci si allaccia anche al punto successivo: dormire.

Che gran parte della voglia di andare a dormire, a livello genetico, sia decisa da un gene chiamato DEC2, che può dilazionare o diminuire le canoniche 6-8 ore di sonno utili, è cosa nota tra i ricercatori.

Dal canto nostro, però, possiamo migliorare l’eventuale mancanza di riposo approfittando, se possibile, di una mezz’oretta pomeridiana da dedicare a ciò che gli anglofoni chiamano nap (= “riposino”), abbassando il consumo di sostanze eccitanti quali caffè e liquirizia e sfruttando le ore di buio per il sonno vero e proprio, il quale sarà più appagante. E che quindi solleciterà (e qui si ritorna all’alimentazione) un appetito sano e darà la carica giusta per calzare le scarpette da walking e percorrere qualche tratto di verde o di spiaggia.

Come vedete, sono tre punti facili da seguire, che diventano più agevoli se se ne aggiungesse un quarto: la buona volontà.

> di Antonio Liccardo (biologo)

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