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Clemente Russo, orizzonte Rio

  19 Giugno 2016

Il pugile azzurro si divide tra allenamenti, famiglia e un progetto sociale: una palestra per trasformare la ‘terra dei fuochi’ in ‘terra di campioni’

Le Olimpiadi di Rio sono alle porte e Clemente Russo, pugile delle Fiamme Azzurre, è alle prese con gli ultimi allenamenti prima di partire per disputare la sua quarta Olimpiade. Clemente ci ha accolto nella nuova palestra di Marcianise, la Great Gym Active, tra un allenamento e l‘altro.

Clemente Russo Rio si avvicina come si sta preparando?
La qualificazione alle Olimpiadi l‘ho raggiunta presto e quindi mi ero detto ‘ho tempo per prepararmi al meglio‘, ma ora siamo davvero agli sgoccioli prima della partenza e spero di vincere la medaglia d‘oro dopo averla sfiorata per ben due volte (argenti di Pechino 2008 e Londra 2012 n.d.r.).

Come si svolge quotidianamente l’allenamento e quanto è importante il luogo? Lei si allena con la squadra ad Assisi?
Dipende, nella fase di preparazione mi impegna anche cinque ore al giorno per poi ridursi ad una quarantina di minuti al giorno nella fase precedente gli incontri. Per me che sono un professionista allenarmi ad Assisi piuttosto che a Milano non cambia, ma sicuramente per i giovani il luogo favorisce la concentrazione.

Dopo le Olimpiadi l‘uomo dei record, con all‘attivo il maggior numero di incontri disputati e la presenza a ben quattro Olimpiadi, appenderà i guantoni al chiodo?
Assolutamente no, sicuramente continuerò a combattere fino al 2018. Ho, infatti, un contratto con l’APB (Aiba Pro Boxing), poi mi dedicherò all‘allenamento dei giovani e riprenderò anche a lavorare per la televisione a cui in questo ultimo periodo ho dovuto dire tanti no.

La box negli ultimi anni dopo un periodo oscuro è ritornata in auge e si è aperto anche alle donne, cosa ne pensa?
Sì, negli ultimi anni la boxe grazie ai nostri visi puliti e alle televisioni ha acquisito nuova linfa e si sta facendo riapprezzare. Anche le donne stanno riscuotendo grande successo e difatti ci sarà anche una collega (Irma Testa n.d.r.) alle Olimpiadi e di ciò sono molto felice.

Quando non si allena qual è il suo hobby preferito?
Cavalcare. Ho una cavalla di nome Bionda, ora incinta che mi consente di recuperare energia e da poco tempo anche mia moglie, Laura, ha acquistato un cavallo così ci ritroviamo insieme per rilassarci nella natura.

Al suo attivo anche un libro autobiografico dal titolo molto particolare: “Non abbiate paura di me”
Si tratta di un’autobiografia diversa dal solito. Infatti, nel libro racconto e rivelo le emozioni, le sensazioni provate prima e durante un incontro e dopo un ko o un successo.

La sua delusione maggiore e la gioia più bella provata finora sul ring?
La gioia più bella ai mondiali in Kazakistan, mentre la delusione maggiore l‘ho vissuta nella finale 2012 delle Olimpiadi quando ho visto perdere l‘oro al terzo round dopo un ottimo inizio.

Ad aprile è stata inaugurata la palestra dove lei collabora insieme al tecnico e animatore sportivo Gianni Maddaloni con i figli Pino, Marco e Laura, sua moglie. Quale progetto è alle spalle?
Non è la prima volta che mi trovo a gestire una palestra e credo molto in questo progetto che mi è stato proposto dal gruppo Orofino. Una palestra che definisco “mostro” in quanto si estende su 12000mq coperti, e prevede tante attività ed un grande percorso di free climbing. Il nostro obiettivo è, oltre fare business, anche realizzare qualcosa per il sociale. La palestra sorge tra Napoli, Caserta e a ridosso dell‘Agro-aversano, la cosiddetta zona dei fuochi che noi vogliamo trasformare in terra di campioni. Il nostro ambizioso progetto è infatti preparare gli atleti olimpici del domani.

> di Claudia Prezioso

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