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La signora dei mari

  09 Marzo 2016

Le imprese campane vantano eccellenze in numerosi settori, da quelli tradizionali come l’agroalimentare e il sistema moda o il comparto orafo, a quelli ad alta componente di tecnologia come il settore ferroviario o l’aerospazio e l’automotive.
Ma oltre che “su ferro” e “dal cielo”, le eccellenze campane arrivano anche “dal mare”. E’ il caso di Evo 43, una imbarcazione innovativa, sportiva ma al tempo stesso di lusso, curata in ogni particolare con utilizzo di materiali nobili come pelle, cuoio, teak e cristallo.
Evo 43 è la prima creazione del nuovo marchio Evo Yachts. Dentro di essa “batte” un cuore tricolore con molto, moltissimo di “made in Campania”: l’imbarcazione è stata infatti disegnata, costruita ed industrializzata in Italia dal Gruppo Sea Engineering, su progetto dello studio tecnico napoletano Rivellini. Design interno ed esterno dell’ingegner Valerio Rivellini, che si mostra molto soddisfatto della collaborazione avviata con Evo Yachts. «L’idea – afferma – è stata quella di allontanarsi dagli standard attuali, partendo da una concezione di barca che potesse essere vissuta soprattutto all’esterno, vivibile a 360 gradi. La proprietà, con ambizione, ha deciso di mettersi in gioco investendo capitali per la realizzazione di un’idea di yacht che andasse oltre gli schemi canonici».
La peculiarità principale di Evo 43 sta proprio nel racchiudere in soli 13 metri spazi e benefici altrimenti propri di una categoria di dimensioni molto superiori. Proprio in virtù di questo, sostiene Rivellini, la scelta del nome “Evo” è stata effettuata per due ragioni: ad intendere i primordi, come la prima donna ed altresì come Evolution, evoluzione di una barca che si può “attivare” con un semplice touch da smartphone.
In Evo 43 l’innovazione principale sta infatti a poppa, dove la beach area, in meno di un minuto, si trasforma in una terrazza con un semplice touch, dando vita ad infinite possibilità di utilizzo, grazie anche alle sue sdraio integrate. Come Batman o come la bibita di una nota pubblicità, Evo 43 “mette le ali”: le sponde laterali di murata si aprono infatti idraulicamente in meno di trenta secondi, incrementando lo spazio fruibile del 40%. La plancia è minimalista: un pannello curvato di legno chiaro contiene il joystick per governare i due potenti Volvo IPS 600, il timone, gli apparati elettronici di navigazione, i comandi e tutti gli indicatori ed i sistemi di monitoraggio.
Evo 43 è un’imbarcazione spaziosa e veloce, rispettosa dell’ambiente e leggera grazie alla costruzione tramite infusione. E’ resa inoltre unica anche dalla cura della scelta dei materiali utilizzati e dalla meticolosa attenzione ai dettagli. Ad esempio, per accedere sottocoperta, ci attende una scala di design realizzata in cristallo temperato illuminabile. La scala conduce a sinistra ad una cabina matrimoniale, con porta di accesso separata e propria zona stivaggio e armadio. A dritta troviamo un bagno in legno e ceramica con doccia e lavabo, e proseguendo verso prua un’ampia dinette a V con tavolo a scomparsa con possibilità di ricavare un altro comodo letto matrimoniale; il tutto arricchito e completato da uno specchio che integra una TV Bang & Olufsen 42’.
Il design della prua rende Evo 43 un veloce day cruiser (velocità massima 38 nodi, di crociera 30 nodi) lungo 13 metri, affidabile e confortevole e pronto ad accogliere fino a dodici persone.
Guardando Evo 43 si comprende come chi lavora con passione ed esperienza può realizzare opere altrimenti impensabili.
Una scommessa riuscita e decisamente vinta, considerando il successo riscosso sin dalla sua prima apparizione a Cannes e Montecarlo, dove è stata scelta dal rinomato costruttore italiano di megayachts Rossi Novi come tender ufficiale per accompagnare la propria clientela nelle acque del Principato.
Grande interesse ha poi suscitato alla sua presentazione ufficiale al 55° Salone nautico di Genova, così come la sua esposizione sulla terraferma.
Sì, proprio come per un’opera d’arte, in tanti si sono infatti messi in fila e hanno aspettato il proprio turno per visitare quest’imbarcazione innovativa. In particolare lo hanno fatto migliaia di napoletani nel weekend di fine novembre sul lungomare di Napoli, di fronte alla “colonna spezzata” a Piazza Vittoria.
La scelta di Napoli non è stata casuale, in quanto partenopei sono tanto i professionisti dello studio tecnico Rivellini quanto la famiglia Mercuri, cui fa capo la Blue Emme che con la Sea Engeenering ha dato vita al progetto Evo Yachts, mentre sono della penisola sorrentina le maestranze che hanno realizzato il ponte di coperta in teak massello e gli arredi interni.

di Claudia Prezioso

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