Giovani industriali, che impresa!
09 Marzo 2016
Intervista a Susanna Moccia, numero uno degli imprenditori napoletani under 40
di Simona Trucillo
Giovani, intraprendenti, preparati, determinati, pieni di entusiasmo e fortemente impegnati nel sociale. Sono queste le principali caratteristiche che fanno del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali di Napoli una vera e propria eccellenza del territorio. A guidarli è Susanna Moccia che, da oltre un anno, grazie alla preziosa collaborazione del suo direttivo, porta avanti numerose iniziative finalizzate a sensibilizzare il territorio verso i temi dell’imprenditoria giovanile, delle startup e della solidarietà. Ed è proprio la Presidente Moccia, succeduta a Vincenzo Caputo nel frattempo diventato vicepresidente nazionale dei Giovani imprenditori di Confindustria, a tracciare il ritratto di un Gruppo che, anno dopo anno, si conferma sempre più affiatato, impegnato e pronto a rispondere tempestivamente al proprio ruolo di pungolo degli imprenditori. Tante le iniziative messe in campo durante la prima fase del mandato Moccia: dalla tutela del Made in Naples, ai progetti per il sociale, dal sostegno alle start-up fino all’internazionalizzazione.
Presidente, il Gruppo Giovani, sotto la sua guida, ha raggiunto importanti traguardi. Cosa in particolare la rende più orgogliosa?
Il Gruppo, in questo anno e mezzo, ha dimostrato di saper continuare a lavorare bene e con grande tenacia per raggiungere obiettivi importanti. Sul fronte del made in Italy, tema a noi molto caro, abbiamo lavorato molto. Parliamo di una risorsa preziosa per il territorio, indebolita continuamente da fenomeni come la contraffazione e, soprattutto, l’italian sounding che costa all’intero Paese, per il solo comparto alimentare, circa 60 miliardi di euro. Abbiamo appreso con grande piacere dell’inserimento nella Carta di Milano, eredità dell’Expo, di un riferimento alla necessità di realizzare un’Autorità internazionale per la tutela del “made in”. È anche frutto delle nostre sollecitazioni. Sul locale, invece, abbiamo promosso i “direttivi itineranti”, incontri presso le aziende associate per avvicinare il nostro Gruppo alle esigenze territorio. Un’iniziativa replicata in Lombardia, in occasione della missione di 55 imprenditori campani all’Expo, coordinata dal consigliere Anna Del Sorbo. Numerosi i confronti con i Giovani Imprenditori di Assolombarda e dell’Ance, che sfoceranno presto in accordi di collaborazione per valorizzare le produzioni locali.
La sua presidenza si è da subito caratterizzata per il forte impegno sul sociale. Quali sono i passi avanti registrati in questo campo?
Abbiamo organizzato già alcune edizioni delle tradizionali feste di beneficenza che il Gruppo Giovani promuove ogni anno, sempre in location straordinarie capaci di incantare i nostri ospiti. Un grazie particolare va al consigliere incaricato Gianluigi Barbato, che anche questa volta ha lavorato con grande entusiasmo. Mi piace ricordare i successi delle precedenti feste realizzate: il Gran Gala di Natale 2014 al Teatro San Carlo, la prima edizione della Festa d’Estate al Molo Luise e quella appena trascorsa lo scorso Natale a Castel Sant’Elmo. La prima è stata organizzata a sostegno di Unitalsi Napoli, la seconda a favore di Nest, polo culturale della periferia degradata di Napoli Est, la terza per le associazioni Angeli di strada e Tma. Abbiamo lavorato molto anche per sostenere importanti iniziative scolastiche, in particolare partecipando al progetto Miur “Adotta una Scuola per l’Expo 2015”. Nel corso della missione all’Expo, abbiamo consentito a 15 studenti di Scampia di partecipare gratuitamente alla manifestazione.
Il Gruppo è molto attivo anche sul fronte della promozione della cultura della legalità, vero?
Sì, proprio di recente abbiamo promosso un incontro con Padre Pasquale Incoronato, docente presso la Pontificia Università Teologica dell’Italia Meridionale e direttore dell’Ufficio Pastorale giovanile della Diocesi di Napoli. Un’idea nata per rispondere a una sollecitazione lanciata da Papa Francesco alle imprese: realizzare un progresso più sano. Al centro del dibattito il tema della legalità nelle imprese, il recupero sociale, familiare e personale di minori definiti “a rischio”, il recupero di beni confiscati alle mafie. La legalità deve essere il motore dell’economia. L’impresa ha bisogno di regole certe da rispettare per poter competere ad armi pari. Perché la criminalità attecchisce lì dove le regole non ci sono.
Tra le linee guida della sua presidenza c’è l’impegno sul fronte della formazione. Come state lavorando?
Abbiamo promosso l’iniziativa “Impresa tra i banchi”: un ciclo di incontri presso le scuole secondarie di Napoli e provincia organizzato dal consigliere Gaetano Liguori. Hanno dato il loro contributo nomi illustri dello spettacolo e dello sport. Abbiamo prestato attenzione anche al mondo universitario, riproponendo il progetto “Challenging Education”, in collaborazione con l’Università Federico II, che ha visto gli studenti misurarsi con reali problematiche di organizzazione aziendale. La formazione è stata il perno di molte iniziative promosse per i nostri associati. Mi riferisco, ad esempio, a “Leadership 2015, istruzioni per l’uso”, seminari predisposti dalla vice Presidente del Gruppo, Gianna Mazzarella. E vorrei citare un’altra iniziativa di grande valore: “Sfide. Digital Marketing ed E-commerce”, il primo appuntamento del ciclo di incontri organizzato dal consigliere con delega a Education e Formazione Gaetano Liguori.
In qualità di vicepresidente dell’Unione industriali di Napoli, lei ha la delega alle startup. Quali sono le novità in questo campo?
È partita da poco la seconda edizione del progetto “Italian Scouts in Silicon Valley”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con l’Unione degli Industriali di Napoli e DEMI – Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Cinque le startup napoletane coinvolte. L’obiettivo è creare sinergie tra l’imprenditorialità made in Naples e quella californiana, favorendo il contatto tra istituzioni di ricerca, imprese del mezzogiorno d’Italia e l’ecosistema dell’innovazione della Silicon Valley. La spedizione avrà una durata di due mesi, durante i quali i ricercatori incontreranno imprese, venture capitalist, stakeholder e intervisteranno le startup italiane presenti in Silicon Valley.
Progetti per il futuro?
Lavoreremo sempre di più sul tema dell’internazionalizzazione, organizzando missioni all’estero, ma anche missioni di incoming per mostrare come lavoriamo per generare opportunità di business. Inoltre, continueremo a favorire il confronto con altre giovani associazioni di categoria e con il tavolo interprofessionale “Giovani EleMenti”.