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Il posto al sole di Miriam Candurro

  19 Giugno 2016

Chiacchierata con una delle protagoniste della soap opera partenopea

Di Miriam Candurro non si può dire che sia un talento emergente. Il suo talento, infatti, è già sulla scena da molti anni. Non lasciatevi dunque ingannare dal suo fascino acqua e sapone, l’attrice napoletana, seppur ancora giovanissima, è già una veterana. I suoi numeri lo confermano: la prima esperienza risale addirittura al 2004, con il ruolo di Caterina nel fortunato film dei fratelli Frazzi. Da qui in avanti, nella sua carriera il cinema si è alternato alla televisione, fino ad arrivare al 2012, quando entra a far parte di Un posto al sole. Il personaggio di Serena Cirillo è subito amatissimo. Un successo nel successo, visto che questa soap opera non solo è la più longeva della televisione italiana – proprio quest’anno ha festeggiato il ventennale – ma anche quella di maggior successo – è seguita ogni sera da oltre due milioni di telespettatori.

Cosa ricorda della sua infanzia, del posto dov’è nata, della sua famiglia?
Sono sempre stata una bambina dalle emozioni complesse. Ricordo che, essendo nata e cresciuta in un quartiere di passaggio, a pochi minuti dalla Stazione, osservavo ed ero affascinata dai volti delle persone che incrociavo, sempre diverse e con mille storie alle spalle sulle quali fantasticavo. I miei genitori mi hanno sempre educato al rispetto dell’altro nelle sue diversità.

Quale liceo ha frequentato? Cosa ricorda degli anni della scuola?
Ho studiato al Liceo Classico. Ricordo la fatica di dover studiare anche materie che magari non mi interessavano, e la tensione per le interrogazioni. E poi, i pomeriggi, specie quelli del Ginnasio, passati sui vocabolari di greco e latino. Allo stesso tempo ricordo le risate fino alle lacrime con i compagni di classe, con i quali ancora adesso sono in contatto e che mi fanno ridere come allora.

Come è nata la sua passione per la recitazione?
Casualmente. Da piccola credevo che fare l’attrice fosse un privilegio per pochi, e che fosse un lavoro lontano anni luce da quelli possibili per una ragazza comune. Poi, un provino fatto davvero per caso e la mia vita é cambiata. Ho capito di volerlo fare come lavoro quando mi sono accorta che ero più vera sul set che nella vita quotidiana.

Come è iniziata l’avventura di Un posto al sole?
Ho iniziato a febbraio del 2012. Due provini, il secondo con Michelangelo Tommaso, e la voglia di entrare a far parte di questo gruppo di lavoro così affiatato. Ha significato poter continuare a fare il mio lavoro vicino alla mia famiglia e ai miei figli, e mi ha fatto scoprire la notorietà: essere un attore di un Posto al sole vuol dire essere riconosciuti ovunque!

Quanto c’è di te nel personaggio che interpreti nella soap?
Molto. La dolcezza, l’idea romantica del grande amore, la lealtà. Il desiderio di una famiglia. Anche il farsi a volte sopraffare dalle emozioni, nel bene e nel male.

Ha due splendidi bambini, come è cambiata la sua vita da quando è diventata mamma?
Nulla é come prima. Essere madre credo sia davvero un momento di svolta, un punto di non ritorno. Cambiano le priorità e le emozioni, stare senza di loro ti fa stare male. Li amo più di me stessa, sono loro il perno della mia vita.

I suoi progetti per il futuro?
Sto girando varie cose che andranno in onda dal prossimo settembre, tra le quali, per esempio, I bastardi di Pizzofalcone. Poi sto coltivando un sogno legato alla mia passione per la scrittura, che, forse, vedrà la luce il prossimo anno.

> di Roberto Colonna

Foto di Alfredo De Lise

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