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Il football americano si colora d’azzurro con i Briganti Napoli

  28 Aprile 2016

Spirito di squadra, tattica e tanto allenamento. Luca Smorra e Giorgio Pastore raccontano la passione per lo sport a stelle e strisce nata all’ombra del Vesuvio

Il motto del football? Do your job, cioè fai il tuo lavoro al massimo, al meglio delle tue possibilità. Parola di Luca Smorra e Giorgio Pastore, veterani giocatori della Briganti Napoli, la società con cui ormai si identifica il football americano alle pendici del Vesuvio.

Guidata dal Presidente Matteo Garofalo, la squadra napoletana nasce nel 1998 e, dopo aver giocato gli ultimi due anni in massima serie e aver vinto, nel 2009, il silver bowl in seconda categoria, quest‘anno ha deciso di iscriversi al campionato di terza divisione. «Una scelta – hanno spiegato Luca Smorra e Giorgio Pastore – dettata dalla necessità di preparare le giovani leve presenti da quest‘anno, così da farli sentire più sicuri confrontandosi con atleti di pari livello».

Il campionato è iniziato a febbraio, dopo un duro e lungo periodo di preparazione atletica, fondamentale per giocare a football. «L’obiettivo è sempre quello di vincere il campionato ma anche di integrare le giovani leve e farle appassionare a questo sport, proprio come è accaduto a me qualche anno fa» spiega Luca Smorra, classe 1992, una laurea appena conseguita in ingegneria meccanica e tanta voglia di migliorarsi in campo.

«Gioco in difesa, ma fino all’anno scorso ero un ricevitore. Questo cambiamento mi è di stimolo a fare sempre meglio».

Il football, d’altra parte, è uno sport che richiede il costante superamento dei propri limiti, uno sport divertente ma anche impegnativo perché alla preparazione fisica si accompagna sempre uno studio teorico. «La tattica è fondamentale: gli schemi sono molti tanto da sembrare una partita a scacchi. Tutto ciò porta il giocatore di football ad essere responsabile e ad assumere una forma mentis quasi schematica».

Concentrazione, dedizione e impegno sono gli ingredienti principali per approcciarsi al pallone ovale. «In campo si esige sempre il massimo da ogni giocatore – spiega Pastore – sopratutto come forma di rispetto nei confronti dei tuoi compagni»

Ed è proprio lo spirito di squadra che ha indotto Giorgio Pastore, giovanissimo attacante e capitano della squadra, a scegliere questo sport. «Nel football americano deve esserci un forte legame tra i compagni di squadra – commenta -, la fiducia e l’unità del gruppo è alla base di un buon team».

Di qui l’importanza del ruolo del capitano. «Sento molto il peso della fascia anche perchè nel football si è capitano sempre: sul campo e fuori, è quindi un ruolo di grande responsabilità».

di Claudia Prezioso

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