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La voce che incanta il pubblico

  28 Aprile 2016

Intervista a Valentina Varriale. Dai palchi italiani ed esteri più prestigiosi, il soprano partenopeo sogna da sempre il Teatro San Carlo

Passione, sacrificio, studio e amore per la musica. Tutto questo è Valentina Varriale, soprano napoletano, vincitrice di numerosi concorsi tra cui il prestigioso “Premio Toti dal Monte”, grazie al quale si è esibita al Teatro di Treviso e al Teatro dell’Opera di Ferrara nei panni di Donn’Anna, protagonista del “Don Giovanni” di Mozart, riscuotendo successo di pubblico e critica.

Valentina Varriale cosa ha significato per lei questo premio?

Grazie al premio Toti dal Monte sono andata in scena per la prima volta con un’opera non barocca. Il concorso è stata una delle mie più grandi soddisfazioni: farcela da sola, pur avendo fatto finora solo musica barocca, non è stato facile. Il personaggio di Donn’Anna mi ha entusiasmato anche perché Mozart è un musicista d’eccezione che amava lo stile italiano ed è venuto proprio a Napoli a studiare e a scegliere i personaggi per le sue opere.

Come nasce la scelta di studiare musica?

In realtà la decisione non è stata mia, ma veicolata. Cantavo in chiesa e quella che è stata la mia madrina di vita mi consigliò di studiare canto.

A 16 anni l’ingresso nel primo coro polifonico e poi l’ammissione in Conservatorio e il diploma in canto. Inizialmente mi piacevano le corali e la musica barocca, poi, solo dopo il diploma, è nata la passione per l’opera.

Nel suo pregresso, tra le altre, la scritturazione del San Carlo, la scelta del Maestro Nicola Piovani per il suo “Padre Cicogna” di Eduardo.

Sì, sono stata scritturata dal San Carlo, anche se finora non mi sono mai esibita nel mio Teatro, poiché in quell’occasione mi sono esibita al Politeama. L’esperienza con Piovani è stata bella artisticamente, in quanto, ho cantato per la Rai e sono stata in Senato per ricordare Eduardo, nell’anniversario della sua morte. Essere chiamata io, che sono napoletana, per dare testimonianza di questo artista immenso che ha partorito la nostra Terra è stato davvero molto emozionante.

Quindi sarebbe il coronamento di un sogno esibirsi al San Carlo. Altri teatri a cui ambisce?

Finora ho lavorato molto all’estero mi sono esibita anche a Vienna e alle Canarie. Non nascondo, però, che il mio più grande desiderio sarebbe esibirmi a casa mia. Poi, naturalmente, La Scala e, se proprio vogliamo volare in alto, mi farebbe piacere una stagione al Teatro Metropolitan di New York.

Continuando a sognare quale opera le piacerebbe interpretare?

Non è facile, ma sicuramente mi piacerebbe interpretare “La Traviata” di Verdi e “Otello” nei panni di Desdemona.

Oggi la passione per la lirica persiste in un pubblico di nicchia. Secondo lei come si potrebbe favorire una maggiore diffusione?

La televisione è sicuramente importante e oggi per fortuna c’è un canale della rai, Rai 5, canale 23 del digitale terrestre, che trasmette opere, concerti anche con dirette. Mentre manca un’educazione nelle scuole. I ragazzi e bambini vanno sollecitati e va stimolata la loro curiosità. Credo che sia fondamentale avvicinare sin dalla scuola primaria i bambini all’elemento ritmico anche perché in tal modo lo si rende propenso all’apprendimento di un altro linguaggio. Questo è anche un modo per creare il pubblico del domani.

Cosa c’è invece nel suo presente?

Ho vinto il Progetto “Fabbrica”, un innovativo programma di Training on the job del Tetro dell’Opera di Roma. Grazie a questa vittoria ho firmato un contratto biennale che mi consentirà di partecipare attivamente al processo di produzione artistica. Farò la cover di Teresa in “Benvenuto Cellini” e poi, da maggio, qualche personaggio della “Traviata” con la regia di Sofia Coppola. Alla fine del biennio, con gli altri vincitori, andremo in scena con un’opera nostra.

di Claudia Prezioso

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