Benessere

home > Benessere> Cur’Arti: un invito al museo per stare meglio

Cur’Arti: un invito al museo per stare meglio

  02 Maggio 2020

Un accordo tra ospedali e musei per alleviare le sofferenze del corpo e dell’anima

Curarsi con l’arte per alleviare le sofferenze del corpo e dell’anima, in una parola Cur’Arti.

“Patto tra ospedali e musei a Napoli: «L’arte elisir per i depressi» per alleviare le sofferenze del corpo e dell’anima”. Stiamo parlando di arteterapia, da praticare visitando mostre e musei. Un trattamento prescrivibile a pazienti sofferenti di patologie croniche, affetti da disturbi dell’alimentazione, disturbi psichici, sindromi ansiose-depressive ma anche nel trattamento di patologie organiche non solo neurologiche, come l’ipertensione arteriosa e nella riabilitazione delle sindromi post-traumatiche oncologiche o neurodegenerative.

La prima rete italiana fra musei e ospedali in Italia parte da Napoli. Una sfida per la salute con l’arteterapia. Promotrice e ideatrice di Cur’Arti è Francesca Barrella, medico internista responsabile dell’Angiologia del Centro cardioangiologico Medicor di Pozzuoli e presidente dell’associazione Il Ventre di Parthenope. Al progetto hanno aderito il Comune di Napoli, il Polo Museale Campano nel Palazzo Reale di Napoli, il Museo Archeologico dell’Antica Capua, Anfiteatro e Mitreo, Scuola Comix Napoli e l’Azienda Ospedaliera dei Colli (Cotugno, Monaldi e CTO).

Collaborano a questa iniziativa il manager dell’Azienda dei Colli, Maurizio Di Mauro, Sergio Ferraro, primario della Cardiologia del CTO, Ida Gennarelli direttrice Polo Museale dell’Antica Capua, Nicola Caracciolo, governatore Pio Monte della Misericordia e Silvana Figlioli, psicocriminologa della riabilitazione, il Prof. architetto Davide Mezzino del Politecnico di Torino e la prof.ssa Delly Fabiano dell’Università di Catanzaro, quest’ultimi rispettivamente referenti per il Nord e per il Sud del progetto.

Il Progetto davvero innovativo vuole creare “un ambulatorio di arte terapia nei luoghi di cura e un Museo Ambulatorio nei luoghi di cultura”. L’obiettivo è di portare l’“Arte nei luoghi di Cura, e la Cura nei Luoghi di Arte”.

«Arte è cura perché la bellezza è benessere – spiega Francesca Barrella -. Il Progetto Cur’Arti si propone di creare una rete tra istituti sanitari e luoghi di cultura (musei, teatri, biblioteche, fondazioni lirico-sinfoniche e altri) disponibili all’accoglienza di pazienti affetti da patologie croniche al fine di alleviarne le sofferenze. Cur’Arti è promosso nell’ambito del Progetto di riabilitazione e prevenzione del disagio giovanile “Semi di Luce” di cui sono promotrice».

“Semi di luce” è un progetto di prevenzione del disagio giovanile applicato in alcuni licei napoletani, con l’obiettivo di inserire i giovani nei contesti di bellezza. «Invitare i giovani ad intraprendere un percorso di esperienza all’interno della realtà ospedaliera, aiuterà i ragazzi a prendere consapevolezza delle complicanze derivanti dai maggiori fattori di rischio adolescenziali, come alcool, droga, fumo e dipendenza da smartphone” – afferma Francesca Barrella -, che aggiunge “Riportare i giovani nella vita vera, nella realtà anche se dolorosa, è il primo passo da compiere per avviare un processo di ri-abilitazione: la plasticità della mente è la grande forza dell’essere umano e su questa bisogna agire attraverso lo strumento più potente di cui esso è dotato: l’emozione».

Cur’Arti ha già ottenuto l’adesione del direttore del Polo Museale Campano Anna Imponente che spiega: «L’obiettivo comune è promuovere l’inclusione sociale e il benessere del cittadino, tra le nuove sfide delle politiche culturali. Infatti, vorrei citare la dott.ssa Barrella: “Il museo è oggi inteso come luogo di inclusione sociale, un luogo di “democratizzazione” della cultura, che deve rendersi accessibile e fruibile a tutti, in uno stato di equità e di pari opportunità, anche per intraprendere un percorso riabilitativo-terapeutico attraverso l’esperienza di bellezza nell’arte che è cura”».

Dall’Azienda dei Colli sono partite le prime prescrizioni di arteterapia per i pazienti che potranno usufruire dell’accoglienza nei musei con accesso gratuito e partecipazione ad attività ludico-terapeutiche.

L’arteterapia può essere di grande ausilio per la guarigione del paziente, in quanto fornisce strumenti di conciliazione con se stessi mentre il confronto con la bellezza solleva dalle incertezze che alcune patologie fanno percepire.

Cur’Arti si estenderà in tutta Italia attraverso la elaborazione di una piattaforma on-line che verrà installata in tutte le sedi museali ed ospedaliere che aderiscono al progetto, per consentire una condivisione di esperienze, attività, progetti, iniziative, al fine di creare una concreta collaborazione e sinergia, in una dialettica di interculturalità. Curatore della piattaforma tecnologica è l’ingegnere Antonio Ascione, prof. del dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Napoli Parthenope.

Aderiscono al progetto Fabrizio Scordino e Ivan Gentile, epatologi del reparto di Infettivologia della Università Federico II, Annalisa Passariello, dirigente medico del reparto di Pediatria dell’Ospedale Monaldi, e Mario Punzo, fondatore della Scuola Comix Napoli. Che meraviglia pensare al Museo, che si offre – come spiega la dott.ssa Barrella – “come luogo di accoglienza, come comunità in cui attraverso la fruizione delle collezioni artistiche, e l’attiva partecipazione al progetto culturale, si intraprende un’esperienza “attiva” e terapeutica anche di riconciliazione con le proprie radici archetipiche, innestate nella memoria storica della propria terra. La perdita della memoria storica conduce ad amputazione della coscienza del futuro»

> di Paola Lamberti

 

condividi su: