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La cittadella dello spettacolo

  29 Aprile 2020

Una nuova proposta di valorizzazione per Palazzo Fuga

Il Maestro Muti chiama e Napoli risponde a nome dello scienziato Marco Salvatore, fondatore del Sabato delle idee. «Ascoltando la proposta del Maestro Muti di una Cittadella dello spettacolo da realizzare a Napoli sul modello del “Lincoln Center for the Performing Arts” di New York mi è venuto immediatamente in mente l’Albergo dei Poveri come il luogo più suggestivo, più strategico e più adatto a questo progetto». Così lo scienziato ha lanciato la proposta alla dodicesima edizione del Sabato delle Idee, il pensatoio napoletano che dal 2009 ha messo in rete alcune delle migliori eccellenze scientifiche, accademiche e culturali del Mezzogiorno.

Il Real Albergo dei Poveri o Palazzo Fuga o, nell’uso popolare Serraglio o Reclusorio, è uno dei palazzi monumentali settecenteschi più grandi d’Europa. Fu Carlo III di Borbone nel 1749 che dette a Ferdinando Fuga l’incarico di progettare l’Albergo dei Poveri che doveva accogliere le grandi masse di poveri provenienti da tutto il Regno. L’opera non fu mai completata e la sua mole che, ad oggi conta 100.000 metri quadrati di superficie considerata utile, è solo un quinto di quello che avrebbe dovuto essere.

Acquisito dal Comune di Napoli nel 1981 è stato negli anni oggetto di numerosi progetti di restauro e valorizzazione mai realizzati. Oggi è al centro di una scelta di dismissione da parte del Comune di Napoli dopo che sono andate deserte, dal punto di vista della copertura finanziaria, alcune manifestazioni di interesse lanciate dal Sindaco Luigi de Magistris durante il suo primo mandato.

Centoventimilioni di euro, questa è la sua attuale valutazione e, almeno duecento milioni di euro di costi di restauro per una struttura mastodontica ma logisticamente strategica: all’interno del Centro Storico Unesco ma anche a due passi dalla stazione ferroviaria e dall’aeroporto.

Potrebbe essere appetibile anche per forze imprenditoriali private. Ne sono convinti i rettori del Suor Orsola Benincasa, Lucio D’Alessandro, e della Federico II, Arturo De Vivo che lanciano un appello «Si faccia avanti un gruppo di imprenditori napoletani che può rispondere alla proposta di dismissione del Comune di Napoli e avrà la collaborazione delle Università».

Già nel 2010 Lucio D’Alessandro aveva lanciato la proposta di una cittadella delle arti performative che ora troverebbe finalmente casa, anche grazie al lavoro delle due università napoletane che si sono dichiarate disponibili a collaborare al progetto. «Il Sabato delle Idee in questi anni è servito anche e soprattutto ad eliminare l’alibi della società civile che reclama spesso per non essere adeguatamente coinvolta nel ‘governo’ attivo della città su una proposta così importante come questa di Marco Salvatore si può davvero misurare la capacità di azione di tutte le forze della città», ha sottolineato Arturo De Vivo.

«Sessantasei miliardi di euro di patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione non utilizzato per fini istituzionali e quaranta miliardi di sprechi nella PA per la sola voce infrastrutture». Questi sono i numeri dettati da Ilaria Caggiano, professore ordinario di Diritto privato all’Università Suor Orsola Benincasa che hanno messo in evidenza l’importanza di una semplificazione normativa nella gestione del patrimonio dismesso e di un potenziamento del partenariato pubblico-privato al centro del dibattito del Sabato delle Idee, coordinato da Stefano d’Alfonso, professore ordinario dell’Università Federico II di Napoli e organizzato nella prestigiosa sede della Fondazione Salvatore di Villa Sanfelice di Monteforte insieme all’Ordine dei Giornalista della Campania ed alla Fondazione Castel Capuano.

> di Alessandra Volpe

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