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Atenei, competenze per il Sud

  21 Novembre 2019

In occasione dell’avvio del nuovo anno accademico, i Rettori dei principali Atenei della Campania rispondono alle domande di Dodici Magazine sul ruolo della formazione per lo sviluppo del Mezzogiorno.

1) Quali sono le competenze strategiche necessarie per lo sviluppo della Campania e del Mezzogiorno?
2) Qual è il ruolo dell’Università in questo processo di sviluppo?
3) Quali sono, in tal senso, le proposte didattiche più interessanti dell’Ateneo?

GAETANO MANFREDI

Università di Napoli Federico II

1) Bisogna partire da quelli che sono gli asset principali di crescita, quindi il settore agroalimentare, quello manifatturiero, il digitale, i beni culturali e le competenze tecnico amministrative per la gestione pubblica e privata.

2) L’Università deve essere capace di formare competenze per migliorare il livello del capitale umano disponibile e in grado di attrarre imprese per favorire l’occupabilità dei laureati e rafforzare la transizione digitale ed energetica delle imprese del territorio.

3) Negli ultimi anni abbiamo inaugurato nuovi corsi di laurea. In area scientifica Ingegneria Meccatronica e Data Science, nell’agroalimentare Scienze Gastronomiche Mediterranee, in campo veterinario il corso in Precision Livestock Farming, nel turismo è nato Hospitality Management e nelle aree delle scienze umane e sociali i corsi in Imprenditorialità e Innovazione Sociale, International Relations e Discipline della Musica e dello Spettacolo.


 

ALBERTO CAROTENUTO

Università Parthenope

1) La Campania ha grandi potenzialità, una di queste è il mare, basti pensare che il Porto è uno dei maggiori datori di lavoro della regione, crocevia perfetto di traffico merci e turismo. Qualunque sia il campo scelto da uno studente, la preparazione è fondamentale ma non basta, bisogna avere spirito d’iniziativa. Oggi non esiste per forza il ‘posto fisso’, è un mondo in continua evoluzione ed anche le professioni mutano velocemente. Un’ottima preparazione universitaria ed un pizzico di inventiva possono fare davvero la differenza.

2) Le difficoltà di accesso alle professioni creano profonda sfiducia nei giovani, soprattutto al Sud. Le Università hanno il compito di trasferire competenze, voglia e determinazione agli studenti, fornendo loro una preparazione adeguata.

3) L’Ateneo ha un’ampia offerta formativa che spazia dal percorso di studi in Scienze Motorie e del Benessere (unico a Napoli) al polo Giuridico e Economico nello splendido Palazzo Pacanowski. Al Centro Direzionale invece è concentrata l’area scientifica con i Dipartimenti di Scienze e Tecnologie e di Ingegneria. Tornando alla risorsa mare, l’Università Parthenope ha recentemente attivato il corso di Laurea professionalizzante in Conduzione del Mezzo navale per la formazione degli ufficiali di bordo delle navi mercantili, un’esigenza particolarmente sentita nel sistema marittimo meridionale. Sono stati introdotti anche i corsi di studi in ‘Economia del Mare’ e in ‘Ingegneria civile e per la tutela dell’ambiente costiero’.


LUCIO D’ALESSANDRO

Università Suor Orsola Benincasa

1) Oltre alle competenze servono le persone. È urgente arginare il brain drain che ha portato fuori dal Meridione ricercatori e laureati di ottimo livello. Investire sulla buona formazione, sui luoghi in cui si fa ricerca e dai quali dipende l’innovazione, è l’unica via d’uscita dalla crisi.

2) Alle tre missioni proprie dell’Università (didattica, ricerca, animazione culturale del territorio) credo sia necessario aggiungere una “quarta missione”: l’Università deve avviare al lavoro i giovani che forma.

3) Il nostro Ateneo è all’avanguardia in tutti i settori che fanno interagire le nuove tecnologie con le scienze umane (dalla giurisprudenza alla psicologia cognitiva, dalle lingue alle scienze dell’educazione e della comunicazione). I percorsi didattici sono progettati con le aziende: è esemplare il successo del corso in Green economy, che avrà ora un prosieguo nella magistrale in Economia, management e sostenibilità.


GIUSEPPE PAOLISSO

Università della Campania Luigi Vanvitelli

1) Bisogna investire nella formazione finalizzata a comparti solidi in Campania, come l’aerospazio e la moda. Il nostro ateneo punta allo sviluppo di competenze in quest’ultimo settore, con corsi di design e moda, formazione post laurea e percorsi realizzati in base alle richieste delle imprese.

2) L’Università deve dare un contributo sostanziale cercando di produrre professionalità attinenti al mondo del lavoro ed investendo su corsi di laurea che abbiano immediate ricadute occupazionali, con particolare riferimento alle esigenze delle Pmi.

3) Oltre alla moda ed al design, l’Università Vanvitelli propone, tra i percorsi formativi, quelli per Infermieristica Pediatrica, Ostetricia e Tecnologia dell’edilizia e ambiente. Nel settore della ricerca abbiamo investito 41 milioni euro in tre anni, facilitando la creazione di posti di lavoro con borse di ricerca, favorendo al tempo stesso l’internazionalizzazione con studenti che vengono dall’estero e acquisiscono crediti. Quest’ultimo aspetto è determinante per la crescita di un sistema basato sul rapporto sinergico tra Università e imprese.


 ALESSANDRO BIANCHI

Università Telematica Pegaso

1) Una strategia per il Mezzogiorno richiede robusti interventi per affrontare i problemi più gravi e per valorizzare le risorse endogene. Tra i primi il degrado ambientale, la speculazione edilizia, l’inefficienza della macchina amministrativa, il gravame della criminalità organizzata. Tra le risorse da valorizzare: l’ambiente naturale, il patrimonio storico e culturale, l’agricoltura di qualità e il connesso manifatturiero, la logistica portuale.

2) Nell’epoca della post-modernità e della globalizzazione, lo sviluppo economico, sociale e culturale dipendono, in particolare, dal livello delle conoscenze che un Paese possiede. È fondamentale il ruolo delle Università che queste conoscenze sono in grado di accumulare con la ricerca e di diffondere con la formazione. Di ciò sembra non esserci consapevolezza nel nostro Paese, visto che è al penultimo posto in Europa per laureati e all’ultimo posto per investimenti nel settore universitario.

3) La Pegaso si muove costantemente nella direzione di ampliare l’accesso agli studi universitari e di specializzare ulteriormente l’offerta formativa nei settori avanzati e innovativi, come, ad esempio, i Corsi in Ingegneria ambientale, Turismo sostenibile, Scienze dell’alimentazione e le Scuole di specializzazione per le professioni legali e per la rigenerazione urbana.


ELDA MORLICCHIO

Università L’Orientale

1) Tra le tante, cito quelle peculiari per L’Orientale: competenze interculturali per favorire il dialogo con i mercati asiatici e africani e la proiezione internazionale delle imprese del Mezzogiorno; competenze interdisciplinari (umanistiche/tecnico-scientifiche) per lo sviluppo dell’industria creativa.

2) L’Università ha due compiti principali: didattica e ricerca. La didattica forma i giovani fornendo competenze, la ricerca contribuisce allo sviluppo del Paese nei diversi ambiti, incluso quello della valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale, che rappresenta tra l’altro una delle voci principali dell’economia meridionale.

3) L’Orientale, accanto ai corsi di lingue e letterature europee, offre corsi di scienze politiche e relazioni internazionali, archeologia dell’Oriente e dell’Occidente, corsi di lingue e culture dell’Africa e dell’Asia, con una scelta tra oltre 40 lingue, per molti aspetti unica in Italia.


 

> di Francesco Bellofatto

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