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Gangheri, riscrivere la natura

  30 Luglio 2019

“Syn-Essenza”, la personale di Lucia Gangheri ospitata al Pan, curata da Simona Zamparelli e presentata dal critico Gabriele Perretta, presenta una molteplicità linguistica attraverso 28 opere in dialogo armonico tra natura e artificio, tra essere dell’opera ed essere appartenenza. Tutti i lavori inediti realizzati in PVC e acrilico, testimonianza della continua ricerca sperimentale dell’artista, sono accompagnati da disegni tratti dal suo libro “Di-segnare”. Chi guarda le opere è “costretto” a volte ad immaginare tante figure, animali e cose appena accennate che lo portano a riflettere sul sentimento della natura con le sue forze primordiali ed in costante mutamento.

“Lucia Gangheri – scrive la Zamparelli – ha realizzato un corpus di lavori frutto della sperimentazione di sé stessa attraverso il simbolo esemplare della vita, della nascita, del mistero riflesso di una porzione di realtà svelata solo attraverso l’estetica”.

“Come l’acqua che agita i miei pensieri – spiega l’artista -, ogni piccola onda prende forma e dalla parte più profonda della mia mente, la mano senza intoppo fluida e senza meta, si muove ondeggiando, seguendo il lieve scorrere del mio pensiero e il segno come un fiore si dischiude”. Ogni segno come un petalo si apre e prende forma più svariata e tratto dopo tratto il segno si dichiara. Parla della sua volontà e del suo essere al di qua di questo spazio-tempo relativo e contemporaneamente è nel suo spazio-tempo non relativo.

“Se uno dei principali meriti del ciclo pittorico e disegnativo della Gangheri – aggiunge Gabriele Perretta – è quello di ricordare le differenti specificità di immagine naturale e pratica mediale, un altro è dato dalla modalità rigorosa con la quale i differenti segni sono stati trattati. Lucia Gangheri rinuncia, infatti, a ridurre la pratica pittorica a una formulazione generica, affrontando la complessità dello stile da prospettive differenti per approcci e riferimenti epistemologici”.

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