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Napule è … Viaggio tra i luoghi musicali di Pino Daniele

  09 Marzo 2016

A un anno dalla scomparsa di Pino Daniele, il legame eterno tra l’artista e le sue radici rivive nelle pagine del libro “Napule è… i luoghi di Pino Daniele”, scritto dai giornalisti Carmine Aymone e Michelangelo Iossa e impreziosito dalle fotografie di Dino Borelli. «È stato un lavoro emozionale – spiega Borelli, l’autore degli scatti che hanno immortalato i luoghi simbolo della musica del Nero a metà – mi sono messo nei panni del turista e ho dismesso quelli del fotografo, scongiurando ogni artificio, per restituire alle foto l’autenticità e l’emozione del luogo in questione, che spesso faceva parte anche dei miei ricordi». Sveglia all’alba, alla ricerca dello scatto puro; l’unico intervento tecnico è stata la rimozione, in postproduzione, delle scritte sui muri e sui monumenti. Scatti semplici, restituiti alla memoria collettiva in bianco e nero per «valorizzare l’immagine dal punto di vista architettonico e per non rendere ‘moderna’ la storia di Pino» – come sottolinea Borelli. La chiesa di Santa Maria la Nova, cornice indiscussa degli incontri con gli amici negli anni ’70, dalle cui scale partivano le prime note di “Napule è” e “Terra mia”; largo Ecce Homo, dove passava il venditore di aglio (‘Saglie, saglie Cu’ sta spòrta chièna d’aglie’) e Fortunato, il venditore di taralli; via San Sebastiano, la strada della musica. Ma c’è spazio anche per Toledo, Medina, Borgo Marinari, teatro del legame con Massimo Troisi e della loro “Quando”.
Nato in occasione del Maggio dei Monumenti, il tour tra i luoghi di Pino ha ispirato anche una docufiction realizzata dal Centro Produzione RAI di Napoli, nella quale un nonno porta in giro sua nipote e le ‘racconta’ i luoghi di Pino. Lì, dove ogni pietra racchiude un’emozione e racconta una storia.

Di Giulia Savignano

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