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Vesuvian Rhapsody secondo EbbaneSis

  12 Giugno 2019

EbbaneSis. Ha una risonanza vagamente esotica il nome scelto da Viviana Cangiano e Serena Pisa che trae origine dalla “parlesia”, il gergo praticato da attori e musicisti.

“‘E bbane” sta per soldi, quel “Sis” per sisters, a testimoniare il loro legame speciale.

Questo duo rappresenta davvero una bella espressione di quest’ultima generazione di artiste napoletane.  Le loro voci si mescolano, si completano, si esaltano a vicenda. Rigorosamente a cappella, con l’ausilio della chitarra e di una misurata vis comica, sposano pop e tradizione napoletana, rivisitano, elaborano, reinventano, sperimentano. Si misurano con Viviani, Di Giacomo e De Simone, giganti della tradizione napoletana per i quali esprimono tutta la loro ammirazione.

Prendono ispirazione da Fausta Vetere, Patrizia Spinosi, Antonella Morea e, andando dietro nel tempo, Ria Rosa e Gilda Mignonette.

Quando cominciano a pubblicare sul web è un crescendo di consensi, oltre 110.000 follower a tutt’oggi. Calcano palchi nazionali e internazionali: Corsica, Monaco, Mosca e Arabia Saudita. “A Riyadh siamo state le prime donne italiane a cantare in pubblico”, dicono con visibile orgoglio.

Musica napoletana, italiana ma non solo. Decidono di cimentarsi con uno dei brani più complessi di Freddy Mercury: Bohemian Rhapsody: “eravamo consapevoli – raccontano Viviana e Serena – che quel pezzo era rischioso, il quarto singolo più venduto di sempre nel Regno Unito. Abbiamo improntato il nostro lavoro al rispetto totale dell’artista, provando ad omaggiarlo con le nostre vocalità”. Un lavoro complesso e faticoso affrontato con la sinergia che le contraddistingue. La loro performance diventa subito virale: oltre due milioni di visualizzazioni per questa rivisitazione in chiave partenopea.

Viviana aveva visto il film – afferma Serena Pisa -, quella visione è stata determinante. Ho tradotto e provando e riprovando il progetto ha preso forma. Non ci aspettavamo tanto successo, ne siamo felicissime!”.

Progetti?

Misurarsi con Pino Daniele – qui la loro voce si fa seria e intensa -, continuare a far ricerca e cantare in giro per trasmettere le nostre emozioni”.

> di Lucia Barillari

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