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Solopizza, una splendida, genuina quarantenne

  23 Febbraio 2019

Una quarantenne che sa rinnovarsi, mantenendo ben salde le sue radici: il compleanno di Solopizza, nata quarant’anni fa a Napoli, ovviamente, viene festeggiato nel migliore dei modi. Una Margherita fedele ala tradizione e soprattutto al buon gusto, la classica “ruota di carretto” (altrimenti conosciuta come “lenzuolo”), sottile, friabile, con una lievitazione di 48 ore è il biglietto da visita del noto marchio che, partito da Napoli sul finire degli anni ’70, è stata la prima catena di pizzerie in Italia, arrivando a contare ben 11 locali sparsi in tutta Italia: quattro a Napoli, tre a Milano, uno a Ischia, Cagliari, Roma e Sorrento.

Il primo maestro pizzaiolo del marchio Solopizza è stato Mario Abate, a cui sono seguiti: Francesco Uccello, Massimo Esposito, Andrea Castiglione, Alfredo Capoccelli, Claudio Santella, Carmine Magistri, Salvatore De Angelis e Gaetano Genovesi. Nomi che hanno fatto la storia della pizza napoletana e che hanno contribuito a creare l’arte del pizzaiolo diventata patrimonio Unesco.

Oggi, l’erede di questi grandi pizzaioli, che lavora nella sede storica di via Medina, è Ciro Buonomo. “Scelgo con cura gli ingredienti uno a uno – spiega Buonomo, 52 anni, che ha iniziato a 13 anni accanto al padre a impastare e infornare – e gioco tutto sul bilanciamento di sapori semplici: mozzarella di bufala, pomodoro fresco, olio e basilico. Una delle mie pizze preferite è infatti la Marinara, con la passata di pomodoro fatta in casa e l’origano fresco. Più è semplice una pizza e più ci vuole maestria per renderla unica”.

A fare gli onori di casa Ermanno Farnioli, uno dei fondatori del brand, che, supportato dal direttore di sala Rocco Petrone, ha accolto gli ospiti del “quarantennale”, come l’Assessore alle politiche giovanili del Comune di Napoli Alessandra Clemente. Quarant’anni di tradizione, ma anche di modernità, sempre all’insegna del gusto: lo dimostra la celebrativa “Solopizza 40”, con mozzarella di bufala, pomodorini del piennolo gialli e rossi, olio evo, basilico e provolone del Monaco. Nel corso della serata il critico gastronomico Roberto Esse ha spiegato le peculiarità del Provolone del Monaco utilizzato dalla pizzeria e ha annunciato la consegna del diploma di fedeltà da parte del Consorzio.

Non mancano le proposte più “corpose”, come la “Merenna napoletana”, una pizza ripiena di provolone del Monaco semi piccante, mozzarella e speck e la “Don Alfonso”, con un’ombra di pomodoro, provola, chiodini e salsiccia piccante, dedicata ad Alfonso Focaccio, anima del locale da 40 anni. Nel menù anche la “fritta” con scarola, provola, olive e capperi, e il “tronchetto” con ripieno di ricotta e mozzarella ricoperto di speak e provolone del Monaco.

Ad affiancare Buonomo ai fornelli c’è il cuoco Francesco Sarnelli, 50 anni, per una proposta di cucina casalinga e napoletana. Anche in trattoria, vince la semplicità: gnocchi alla sorrentina, ziti al ragù, rigatoni alla Siciliana.

 

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