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Tiro Liberissimo: Basket d’autunno

  01 Febbraio 2019

L’autunno, si sa, è la stagione in cui si apre il lungo letargo che prelude all’inverno, ma il lupo, lungi dall’andare in letargo, ben sveglio, sfodera prestazioni d’alto livello sia in Italia che all’estero. E così i lupi irpini della Sidigas Avellino impegnati in Champions League brillano in Europa con ben 4 vittorie su 5 incontri (unica sconfitta sul difficile parquet di Murcia) e si rimettono in linea nel Campionato nazionale dopo un avvio stentato con due eloquenti vittorie in casa contro Trento ed a Varese. E le prestazioni in crescendo di Mr. Norris Cole (play con nel palmares ben due titoli NBA conquistati a Miami) valgono spesso da sole il prezzo del biglietto. Le prospettive di competitività sono in netta ascesa.

La Givova Scafati, unica compagine campana in Legadue, guidata quest’anno dall’esperto coach ligure Lardo, si assesta per ora in una posizione di mezza classifica ma, reduce da un convincente successo ottenuto con la nobile decaduta Siena, non nasconde le consuete ambizioni di play off e, perché no, anche di qualcosa in più.

Affollano il girone D della serie B le compagini campane con opposte ambizioni e speranze.

In primis la corazzata Deko Caserta che non cela le chiare ambizioni di tornare nel basket che conta per una piazza che obiettivamente, per ragioni storiche, non può stare in serie B e che con lo squadrone che ha allestito guida in coabitazione il girone. Al suo fianco, anch’essa senza nascondersi, la Virtus Arechi Salerno, squadra solida, allestita con sapienza ed esperienza dal Pino Corvo, che ha pescato giocatori di grande affidabilità per la categoria nonostante un’età media tendenzialmente bassa e con grandi prospettive anche nel prossimo futuro.

Le dolenti note vengono sempre dalla tormentata storia della pallacanestro metropolitana. Il nuovo Napoli Basket targato GE.VI. con alla guida il duo di imprenditori Grassi e Tavassi, stenta in classifica e soprattutto a trovare quel feeling indispensabile con la piazza assolutamente indispensabile per realizzare grandi imprese nello sport. La squadra, allestita in tutta fretta a fine agosto (motivo solo parzialmente plausibile per giustificare i magri risultati fin qui ottenuti), ha reso comunque al di sotto delle aspettative sia tecniche che di coinvolgimento del popolo napoletano, dalla bocca buona e molto sfiduciato in relazione alla scarsa affidabilità delle proprietà succedutesi a vario titolo negli ultimi anni nella pallacanestro partenopea. Una posizione di rincalzo in classifica che, unitamente all’enorme disagio di dover disputare le gare interne in quel di Casalnuovo, non riesce ad attrarre i tifosi al di la dei soliti pochi irriducibili.

Merita una menzione positiva Pozzuoli che, nonostante il budget molto ridotto, ha fatto dell’appartenenza della sua tifoseria la sua arma vincente, riuscendo per ora nell’impresa di vincere ambedue i derby casalinghi disputati contro Napoli e Battipaglia, con merito ed in modo assolutamente convincente.

Fanalino di coda, appunto, Battipaglia, che suderà certamente per conquistare una auspicabile salvezza attraverso, probabilmente, la post season.

> di Paolo Calcagni

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