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Rubrica” BUONE PRATICHE”: LA FORZA DEL VOLONTARIATO

  16 Novembre 2018

L’associazione Heart & Lung Ready onlus, si occupava di assistenza domiciliare per anziani o disabili, non richiedendo alcun contributo, se non eventuali donazioni. L’associazione era formata da infermieri professionisti che avevano scelto di mettere al servizio delle persone la loro professionalità. Arrivavano nelle case dei cittadini in orari improbabili ma con modalità sempre affabili.

Per comprendere il ruolo e il valore del volontariato, vi raccontiamo la storia di Marisa, protagonista di una vicenda familiare che assomiglia a tante altre, anche molto vicine a noi. È la figlia di una signora di 88 anni, non più giovane, vive a Napoli con i disagi del quotidiano, è invecchiata in casa e ha dovuto stabilire, prima in uno stato di coscienza, poi nel tremore della voce e delle parole della sua demenza senile, un rapporto con diverse badanti ucraine. Ha dovuto risistemare le sue idee, la sua storia, non solo fisicamente, ma anche nella testa, direi integralmente, vivendo sul divano e sulla sedia a rotelle, cercando di restare intera.

Era difficile essere interi, quasi come se si dovesse essere anche integri…Difficile. Lo sguardo intorno cadeva sulle frastagliate pieghe delle coscienze umane…

Marisa, unica figlia di questa signora che resta splendente, ci ha raccontato del suo peregrinare tra uffici Asl, autorizzazioni per richiedere i pannoloni, richieste di visite domiciliari, cambi di giorni di studio del medico di base.

Ci ha raccontato della sua vittoria, del riuscire a tenere una postazione allegra a domicilio, scattando foto, raccogliendo ricordi, giocando e facendo in modo che la parte sanitaria delle emergenze (flebo di integratori alimentari, applicazione e rimozione del catetere), venisse svolta dagli infermieri volontari della Heart & Lung Ready Onlus.

Restare interi tutti, restare integri: la mamma di Marisa deve stare in quello spazio, uscire con la sedia a rotelle, lasciarsi trasportare, la mamma dalla figlia, la figlia dalla speranza, l’associazione da una motivazione.

Marisa lo scorso Natale ha chiamato per fare gli auguri ai volontari e le hanno comunicato che l’associazione si è sciolta, ha interrotto le sue prestazioni a domicilio in forma gratuita, perché le donazioni non erano più sufficienti a sostenere le spese.

Adesso gli incroci di storie, quella della badante che risistema la sua vita, quella della splendente mamma che accetta un declino inarrestabile, quello di un gruppo di infermieri volontari che si arrendono alla realtà, ci fanno sentire “a pezzi”.

Ma in queste biografie invece resiste il tentativo di restare interi e soprattutto restare integri.

Marisa ha contattato una nuova cooperativa, la madre in questo periodo sta in equilibrio, anche se non lo sa.

E la signora Luda, la badante, sorride: “nel mio Paese – dice – se uno si sente a pezzi, deve alzarsi e ricominciare”.

> di Paola Lamberti

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