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Sette opere per la Misericordia

  20 Luglio 2018

Alla Quadreria del Pio Monte gli artisti internazionali interpretano il capolavoro di Caravaggio

L’arte dona bellezza e sogni, diventa un mezzo per parlare dell’esperienza umana e sostenere il sociale.

E’ su questo fil rouge che, nella storica sala del Pio Monte della Misericordia, in via dei Tribunali, si snoda la mostra “Sette opere per la Misericordia”, un progetto artistico ideato da Maria Grazia Leonetti Rodinò, project manager che promuove “l’arte che aiuta il sociale”, grazie alle opere donate da grandi artisti di fama internazionale al Pio Monte.

Quest’anno sono state così destinate 7 borse di studio per 7 giovani talenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, le cui opere ora affiancano quelle di artisti di rilevanza mondiale, arricchendo così la Sezione di Arte Contemporanea, nell’ambito appunto del più ampio progetto “Sette opere per la Misericordia”.

“Porto avanti questo progetto dal 2011 – dice la Leonetti Rodinò -, con l’attenta curatela di Mario Codognato, che ha selezionato gli artisti da coinvolgere. Abbiamo incrementato il patrimonio d’arte contemporanea del Pio Monte della Misericordia con 35 opere di grande valore artistico. Arriveremo a 49 opere, quando l’ultima edizione, la settima, sarà compiuta tra qualche anno, ed esaurirà il ciclo. Questo consistente nucleo di arte contemporanea è il vero valore aggiunto alla straordinaria rilevanza della Quadreria del Pio Monte della Misericordia, la più importante tra quelle private in Italia”.

La stessa Sezione di Arte Contemporanea, che oggi vanta oltre 40 opere di importanti artisti internazionali – tra cui Anish Kapoor, Mimmo Jodice, Mimmo Paladino, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Giberto Zorio, Francesco Clemente, Gordon Douglas -, è nata per ospitare i lavori di artisti che reinterpretano il tema della Misericordia. Attraverso l’arte, in una chiave rinnovata, il Pio Monte continua a praticare le sue opere di carità e assistenza sociale, tendendo sempre una mano soprattutto ai giovani.

Nelle sale dello storico sito del Centro storico di Napoli sono raccolte le testimonianze della generosità dei napoletani che nel corso dei secoli donarono, al solo fine della vendita, le opere d’arte di loro proprietà per trarne fondi per l’assistenza ai bisognosi. Tutto si è fermato nel 1845, quando una commissione espresse l’orientamento a non alienare più le opere d’arte per beneficenza, poiché fino a quel momento le opere ricevute in eredità erano considerate, come risulta dai documenti in archivio, “inutilmente appese alle bianche mura”, poiché non producevano in tal modo, alcun reddito. “Ma il mercato era saturo e nelle aste si erano raggiunte cifre non congrue, rispetto al valore intrinseco delle stesse”, spiega Maria Grazia Leonetti Rodinò.

Su tutti i sette altari della Chiesa del Pio sono allocate le opere di Caravaggio, Battistello Caracciolo, Giovan Vincenzo Forlì, Bernardo Azzolino, Fabrizio Santafede e Luca Giordano, che hanno creato opere d’arte contemporanea site-specific. “Le loro opere furono le uniche remunerate dal Pio Monte della Misericordia – conclude Maria Grazia Leonetti Rodinò -: erano artisti, per l’epoca, contemporanei, anche loro al servizio dei più bisognosi, perché i sette fondatori intesero per primi il concetto che dal Bello deriva il Bene”.

> di Raffaele Rinaldi 

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